mercoledì 4 novembre 2020

L’America lontana, i Dpcm vicino (e l’Isis a metà)

Apre di spalla un pressoché inevitabile editoriale dell’esperto caporedattore Ferraresi (per quasi 10 anni oltreoceano) sulle elezioni in USA e apertura di Tizian su come «l’Isis ha formato i soldati anche in Italia».

All’interno lo stesso argomento viene opportunamente approfondito da Francesco Marone sul terrorismo jihadista che approfitta della pandemia (con dettaglio di redazione in un trafiletto) e Mario Giro sulla supposta guerra culturale tra occidente e islam (senza maiuscole entrambi, che però nel primo caso ci sembra un po’ eccessivo), seguito da Annicchino sull’Austria e poi l’avvio delle 7 news per La Giornata accanto alla consueta disamina sul virus di De Luca, di fronte a Preziosi su Speranza e Merlo sull’opposizione. Poi vengono Ricciardi sul bonus monopattini (impietosamente commentato di spalla da Seminerio) e Trocchia riassume la parabola di Verdini «Da padre costituente a pregiudicato» (con susseguente articolo siglato «Nel. Tro.» sul caso di Ischia). Chiude Azra Nuhefendic da Trieste sulla «rotta balcanica», una «storia di deportazioni e scaricabarili».

La sezione Analisi si apre con un pezzo molto interessante uscito poco più di un mese fa in inglese su Persuasion sulla «illusione demografica dell’America meno bianca» (anche se come al solito s’intendono gli Stati Uniti: ma è così anche in originale, non è solo un vizio italiano da colonizzati) da un suo libro per Princeton. Poi 5 lettere (senza risposte) e il sempre pragmatico Romanelli sulla politica italiana che «ha sempre il terrore di dover scegliere» (e qui basterebbe il nostro totem Flaiano: «L’italiano ha un solo vero nemico: l’arbitro di calcio, perché emette un giudizio»), mentre tornano gli economisti Franzini & Raitano sulla disuguaglianza come «bussola per il Recovery Fund» ed esordisce Maso Notarianni sul vero rapporto tra Covid e migranti.

La sezione Idee si apre con un’inconsueta incursione sulle «Ottimi ragioni per difendere la sperimentazione animale» (che rimane triste ma ha alternative ben peggiori), prosegue con Francesco Bianconi dei Baustelle (fresco del suo primo album solista Forever) sulla rabbia sociale in occidente (ancora con la minuscola), quindi la storica dell’arte Martina Bagnoli – direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, Ferrara e Sassuolo (unico museo diffuso a statuto autonomo, con i visitatori in costante aumento fino allo scoppio della pandemia), che su Domani aveva già parlato di un New Deal – sul creare nuovi spazi virtuali per vivere la cultura («essenziale anche quando non è dal vivo») e Giulia Caminito sul «Perché amiamo gli impostori e le loro bugie da videogioco», per chiudere con il ritorno di Pilotti (con tanto di trafiletto foto-biografico) su un nuovo lockdown e Campagna che torna a illustrare l’ultimo articolo del giornale. Durante la giornata, sempre nuovi spunti: In serata, un altro webinar (organizzato al volo e comunicato soltanto via social) in “riunione aperta” su Zoom con Ferraresi che ospita Farinelli (a Washington per una “notte elettorale” su una tv italiana), Deaglio e «l’altro Mattia» (come lo chiama a un certo punto l’ex direttore di Diario) Diletti:

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