giovedì 7 gennaio 2021

“Domani” ricco, mi ci ficco!

Terzo e inaspettato Domani cartaceo a 20 pagine, dopo il primissimo del 15 settembre e l’ultimo dell’anno con la sovracoperta (ma lì c’erano 5 pagine e mezza e una sola pagina di pubblicità mentre oggi ce ne sono 4 e mezzo, fra cui le 3 di PoltroneSofà apparse anche nei maggiori quotidiani): inutile dire che non ci dispiacerebbe vederlo capitare più spesso.

Vibrante editoriale di taglio alto di Ignazi sull’incredibile indifferenza che continua a essere rivolta verso i giovani e la scuola (una vera «tragedia nazionale», con finale agghiacciante: «se questo aggettivo ha ancora un senso») e appassionata apertura di Urbinati sul voto in Georgia e il comizio di Trump che – pur non citando gli avvenimenti al Campidoglio di Washington avvenuti dopo la chiusura del giornale – dice tutto della situazione oltreoceano, compresa la foto delle prime ore di questa particolare... Epifania, che la rappresenta comunque. 

All’interno i Fatti iniziano con le 7 brevine per La Giornata e il punto di De Luca sul virus, l’approfondimento di Di Giuseppe sui vaccini in Israele e un’intervista “vera” (con le domande in neretto) ancora di De Luca a Filippo Ansaldi, responsabile delle vaccinazioni in Liguria. A seguire, altre due interviste “vere”: una di Georg Diez ad Audrey Tang, ministro per il digitale a Taiwan incontrato poco prima di Natale dal New Institute di Amburgo su tecnologia e democrazia, e una di Preziosi al quasi 93enne Rino Formica su Conte (accanto a un secondo articolo di punto sul governo, siglato «Da. Prez.»), poi Merlo sulla rete di rapporti di Maria Elena Boschi (che gli amici di Pazzo Per Repubblica commenterebbero con uno Shabadabadà come ormai da 7 anni) e ancora De Luca su Arcuri, il sempre gradito ritorno di Farinelli da New York sulla Georgia «volto del cambiamento americano» con i neosenatori Warnock e Ossoff ritratti da Costantini (a colori e con mascherina, non il massimo a dirla tutta) e Panarelli sui prodromi dell’assalto dei Proud Boys al Congresso con gli incitamenti di Trump. Chiude un lungo articolo di Matt Stoller uscito in inglese quasi due anni fa su ProMarket, dove lavorava il diretòr dopo aver lasciato Il Fatto Quotidiano e prima di ricevere la chiamata di De Benedetti durante la pandemia dal suo yacht al largo della Florida. 

Apre le Analisi su pagina sinistra un nuovo articolo di Mario Giro, sull’estremismo islamico «alla conquista dell’Asia», seguito da 5 lettere (senza risposte) e la proposta (sensatissima e che quindi temiamo non verrà minimamente ascoltata) di Marco Ponti sul misurare tutto e «salvare i fondi UE dai soliti sperperi», per chiudere con i dati positivi (ebbene, sì) del 2020 per il clima riassunti da Ramella e la reazione dei mercati al voto in Georgia raccolta da Seminerio. 

Nelle Idee l’esordio dell’editor Mattia De Bernardinis ragiona sulle moralità moderna nella lettura dove «La finzione è diventata un trauma» e Luca Ricci torna sulla miniserie SanPa per denunciare il canone dello storytelling moderno («non spiega ma alimenta le passioni») in cerca solo del colpo di scena («il vero chiodo fisso della generazione Netflix»), poi una doppietta di racconti da Rielli sul silenzio in paese e da Cornia su «che colore è oggi» nelle regioni della pandemia, per chiudere con il ritorno di Dell’Acqua sulla serie tv Bridgerton e le sue «donne piene di determinazione», che è sempre un bel modo di terminare la lettura. 

Nella giornata, oltre alle “Lettere dalla Community” su Instagram, nuovi spunti dal web:

fra cui i nostri:

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