lunedì 11 gennaio 2021

Recovery non ancora Found, e non è tutto

Apertura del diretòr (la quinta su 116 prime pagine, tolti gli editoriali) sulla «prova di forza sulla privacy» di WhatsApp, con bella fotonotizia d’impatto ma non troppo, sopra un editoriale di Giro sulla «tragedia degli anziani che il Recovery può fermare»: un equilibrio tra passato e futuro, promesse disattese e piani di ripresa, che dice qualcosa di questi nostri tempi. 

All’interno le 6 infografiche di Teoldi (nello spazio che, come troppe volte capita, la distrazione indica già La Giornata anziché lasciare La Settimana come la domenica) e la rubrica “Il filo di Piero” di Ignazi illustrato da Campagna sull’attacco alle istituzioni di Trump che ricorda quello di Berlusconi danno l’abituale via ai Fatti, con a seguire un’inconsueta pagina di Erler su Renzi alla Nato (sì, avete letto bene) e un trafiletto di Redazione sui contagi, Notarianni sui migranti in Croazia (con una sua foto, dopo la primizia sabato scorso di Nicolosi autore di articolo e dell’immagine a corredo), Martini sull’aiuto di stato ai Benetton anche per Aeroporti di Roma dopo l’allungamento della concessione al 2046 e Meletti sulla tragicommedia (che però non fa ridere) del ponte sullo Stretto, per chiudere con Merlo sulle inquietanti «perizie poco scientifiche» degli abusi sui bambini in un processo giunto in Cassazione con lo stesso metodo usato per la famigerato caso di Bibbiano e l’esordio di Tullio Fanelli (ex sottosegretario nel governo Monti) sul «grande inganno elettrico che alzerà le nostre bollette» con l’arrivo del “libero mercato”. 

6 lettere e il commento di Grandi sui «valori non negoziabili» per un’identità comune a PD e 5 Stelle avviano le Analisi, seguite da Grieco sulle recenti apparizioni pop del Papa (Sportweek, Vanity Fair e Canale 5) e ancora Giro sulle avvisaglie di una nuova guerra nel Corno d’Africa, Zanni nell’8° anniversario del suicidio del «poliglotta digitale» Aaron Swartz mentre era sotto processo “nixoniano” per «qualcosa come 50 anni di carcere», «primo di una nuova specie di intellettuali». Chiude la nostra amata Settimana della Scienza curata da Bignami, per la prima volta (ahinoi) con una foto pur accattivante anziché l’illustrazione di Campagna. Secondo lunedì consecutivo (probabilmente l’ultimo, ancora di ferie) senza nuove inchieste “partecipate”, votate dagli abbonati e finanziate anche dai lettori.

Ancora un (bel) ragionamento su «Capitol Hill e la disuguaglianza che non osiamo riconoscere» dal drammaturgo Sinisi apre le Idee, seguito da un’altra prima volta: l’artista cubano-americana María Magdalena Campos-Pons che scrive della «speranza dopo la distruzione» accanto a un suo dipinto su George Floyd.

Poi Mencarelli sulla favola di Maicon che torna in Italia per giocare nei dilettanti «dal Triplete alla serie D», Moresco che dopo Maradona torna nell’oltretomba per intervistare Freud (e con una splendida illustrazione, lui sì, di Campagna) e infine un nuovo racconto in cento righe di Ricci su Federer. In giornata, oltre a nuovi scamboli di vita vera vissuta di Campagna su Instagram, altri spunti dal web: e le nostre amorevoli segnalazioni: Sui profili bloccati (e non) di Twitter, in serata alcuni ulteriori spunti interessanti:

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