domenica 28 febbraio 2021

Girano troppe porte, ma anche qualcos’altro

Editoriale senza mezzi termini (giustamente) del vicedirettò su «spiegazioni o dimissioni» di Renzi e apertura del diretòr sulle «porte troppo girevoli» di quei politici che trasmigrano dallo stato ad aziende facendosi (o continuando a farsi?) bellamente gli affari propri... con in foto il caso più recente di Minniti (dei quattro “Lothar di D’Alema” forse quello con il percorso più inquietante: si salva solo l’imitazione di Crozza). Manchette ancora sostituita dal promo del podcast dei Carofiglio

All’interno La Giornata (che essendo domenica sarebbe La Settimana ma ogni tanto la redazione se lo dimentica...) in 7 news apre i Fatti accanto a Tizian & Faieta sui nuovi indagati della Lega (chi l’avrebbe mai detto?), poi un gustoso excursus di Tarchi sulla «post-ideologia al potere» con il governo Draghi né di destra né di sinistra, l’esordio di Valentina Pigmei sui due cementifici rivali a Gubbio (primi due inquinanti d’Europa) in gara per la concessione bruciarifiuti, la rubrica domenicale di Risso “Il cannocchiale - La politica e la società raccontate attraverso i dati” sull’ambientalismo «finalmente non più soltanto una moda» e un altro esordio con il giurista Paolo Morozzo della Rocca su italiani e stranieri «non uguali davanti davanti all’Inps», Quindi l’appassionata e rigorosa risposta del ministro Giovannini all’articolo velenosetto di Meletti di ieri sul cambiar nome ai ministeri (e sul suo riponiamo grandi attese, in gran parte per la sua persona) e un gran finale con forse il miglior articolo del giorno, un emozionante memoir di Bolzoni a 30 anni esatti dall’ultimo pranzo con due colleghi cronisti insieme a Falcone prima di lasciare la Sicilia.

5 lettere (senza risposte) e il commento di Ponti sul debito per il Recovery «una minaccia anche se costa poco» danno il via alle Analisi, con Saraceno sul tassare i giganti digitali in Europa a un passo rispetto all’Ocse, poi Giro sulla «lunga marcia dell’islam politico che ha creato la Turchia di Erdogan» e Grieco che chiude già la sezione sullo «scisma al rallentatore della chiesa tedesca, fra abusi e spirito del tempo». 

La scrittrice Viola Di Grado apre le Idee ragionando su «Come sarà essere scrittori quando torneremo alla realtà», meravigliosamente (com’è ovvio, verrebbe da dire) illustrata da Nardi

poi Guidorizzi illustrato da Strologo racconta del poeta-aviatore Lauro De Bosis che nel 1931 fece scendere su Roma 400 mila manifestini contro il regime fascista, e poi, dopo averlo segnalato già venerdì, Paparoni racconta i capolavori del passato replicati e “feriti” di Nicola Samorì, Cristina dell’Acqua sull’Odissea maestra di vita e arte e in chiusura Balassone sulle aggressioni social protette dall’anonimato «e l’impotenza di chi vuole resistere». Ultima pagina, ancora sul podcast “Coffee for two” con il solito disegno di Costantini e codice QR per raggiungerlo. Lungo la giornata, segnalazioni sempre interessanti: compresa una sciocchezza sui soliti perditempo

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