sabato 27 febbraio 2021

Onda su onda, con Sanremo arriva pure la terza

Torna dopo 10 giorni un’apertura di De Luca sui contagi (e il Duomo di Milano, stavolta di giorno) e un editoriale in taglio basso di Ignazi, sulla (strana) «relazione speciale» del governo con la Lega. Manchette ancora sostituita dal promo del podcast di Carofiglio padre e figlia. 

All’interno come sempre La Giornata in 7 news apre in Fatti, accanto al punto di Preziosi sul ritorno in pubblico di Conte, poi Trocchia sull’inossidabile berlusconiana Bergamini e un’intervista “vera” (con domande in neretto) di Merlo al segretario Salvatore Casciaro dell’Anm, quindi un gran pezzo di Teoldi sulle disparità di trattamento nelle scuole (a seconda delle regioni e non dai contagi: la solita, maledetta allergia italiana all’uscire dai campanili per entrare nel merito) e un altro esplosivo reportage di Tornago su (nientemeno che) 2 tonnellate di cancerogene «andata perse» all’azienda Caffaro di Brescia, già sotto inchiesta per disastro ambientale. De Benedetti segue i primi impedimenti burocratici per i progressisti americani (che poi sarebbe la sinistra dei democratici USA, ma vabbè)

e il caporedatòr Ferraresi le prime mosse strategiche di Biden tra bombardamenti ai confini siriani e nuove nomine a 35 giorni dall’insediamento, finché Giro chiude la sezione occupandosi per una volta delle beghe nostrane, sulla crisi di identità del PD (sempre ammesso ne abbia mai realmente avuta una).

5 lettere (senza risposte) e il commento di Meletti sull’illusione (o l’imbroglio) di «cambiare l’Italia con i nomi dei ministeri» aprono le Analisi, seguiti da Annicchino a ragionare con il politologo Olivier Roy «sulla laïcité e l’egemonia culturale della destra» nella Francia di Macron, il ritorno dopo diversi mesi di Mongili sul perché l’esercito armeno si ribella contro il premier (nel deserto dei media italiani sull’argomento), quindi Penati su Draghi che «vuole sfidare la aziende zombie che bloccano la produttività» (anche se noi preferiamo la grafia italiana... fino all’Aldilà e oltre: e diversamente dal cartaceo, almeno sul sito Domani segue questa impostazione) e due esordi a chiudere la sezione: Paolo Sannella dell’Ispi su «Cosa ha sbagliato l’Onu» nell’attentato in Congo e la giurista Nausica Palazzo sul vecchio modello relazionale che «limita i diritti delle famiglie non-coniugali» (argomento delicato e ormai ineludibile, tratto con lodevole pragmatismo e senza paraocchi).

L’interessante domanda posta da Di Fronzo sul «Perché non è ancora stato scritto il grande romanzo pandemico?» apre le Idee (l’esserci ancora dentro oltre alla difficoltà di superare gli esempi letterari del passato potrebbero essere due chiavi per la risposta, ma qui ci fermiamo), poi debutta lo scrittore Alberto Riva per raccontare il tormento di Stig Dagerman «politico dell’impossibile»

e conclude Odifreddi sulla geometria del Sommo Poeta, in cui shakesperianamente «Ci sono più cose in Dante di quelle sognate dagli umanisti». 

Lungo la giornata, oltre alla rubrica “Ieri” su Instagram, nuovi spunti:

più altre nostre segnalazioni e uno spoiler sul Domani di domani:

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