giovedì 18 febbraio 2021

Indicare obiettivi e risultati, un cambio di tono

Editoriale di Ignazi (che torna in prima dopo quasi una settimana) sulla zavorra della Lega “capolavoro” di Renzi e nuova apertura di Cotugno sul «premier più anziano» che «è il solo che parla come i ragazzi del clima», con l’orizzonte temporale del 2050 (vale a dire lunare se non marziano, per l’abituale fiato corto dei politicanti nostrani) e una nuova foto di Draghi mascher(in)ato. Manchette ancora sostituita dal promo del DopoDomani cartaceo tuttora in edicola.

All’interno aprono in Fatti ancora le 7 news de La Giornata con «il negoziato sul sottogoverno» raccontato da Preziosi, seguiti da un’altra bella analisi a 6 colonne non su politici ma argomenti, affidati a Faggionato (che ne segue due), De Luca, Merlo, Tizian e De Benedetti. Quindi ancora De Luca sui vaccini e medicina territoriale priorità di Draghi, con in una colonna (siglata DMD) un giusto focus sulla scuola nel discorso al Senato («Gaffe, continuità e rottura»); poi l’ex ministro Barca torna sul «Primo passo per rivedere il Recovery», cioè «indicare gli obiettivi e i risultati» e De Benedetti su parità di genere e stipendi (non) citati dal neopresidente, Di Giuseppe sulla «guerra per bande» nel M5s e l’ex ministro Giro sull’Italia che «sta tornando al suo posto in politica estera», il duo Franzini & Raitano sulla (eterna?) ricerca dell’equità tra lavoratori autonomi e dipendenti e un vicediretòr Ferraresi (formatosi in CL ma dotato di razocinio autonomo) mai così “religioso” sui messaggi lanciati da Draghi verso il Vaticano (geniale l’occhiello: «Gettare il cuore Oltretevere»). A seguire Trocchia sull’inchiesta di chi faceva affari con Arcuri nell’emergenza e in una colonna (firmata Nel. Tro.) su Draghi che ha parlato «di legalità ma non di mafie», per chiudere la sezione con Pignatelli da Taranto sul processo dell’Ilva e Faieta sui commercialisti della Lega «verso il processo immediato». 

6 lettere (con il diretòr che risponde alla prima, su un disservizio in Calabria in cui “butta lì” la frase «Ci chiamiamo Domani, appunto, non Ieri») aprono le Analisi accanto a un commento del diretòr su «Valori, dati ed esperti. Il metodo Draghi per disciplinare i partiti» e di fronte al ritorno di Rocco in Rio alias Cotroneo su una centrale in Amazzonia «simbolo dell’“ecocidio” in corso», concludendo con l’esordio regular (dopo il DopoDomani su Muccioli) dello scrittore Pierangelo Sapegno sui 20 anni dell’omicidio di Novi Ligure, narrato come avviene per la cronaca su Domani: un approccio asciutto e documentaristico, con pennellate da reportage come nell’incipit e nel finale. 

Versione distesa per la sezione Idee, con articolo di una pagina in apertura sulla destra (un sempre meraviglioso Di Fronzo su come «Ogni scrittore sconfigge la pagine bianca a modo suo») e il successivo sulle due pagine finali con grande foto leggermente passante (con Leonardo Bianchi su come si costruisce lodio nelle periferie di Roma, nel ritorno di un altro estratto dalla rivista-libro The Passenger) e trafiletto su autore e pezzo. 

In ultima pagina ancora il disegno di Costantini sul podcast di Carofiglio padre e figlia, quindi anche questo Domani è privo di inserzioni pubblicitarie. 

Lungo la giornata, altri spunti:

il sempre modesto contributo e la riunione di redazione in diretta su Clubhouse: più un appuntamento con il diretòr domani sera per il suo nuovo libro Tornare cittadini: In serata, il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale): causando peraltro un raffinato commento da uno spettatore di grido...

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