martedì 2 febbraio 2021

La trattativa prosegue, anzi no o forse sì

Esordio all’editoriale per il vicedirettò Fittipaldi (che mancava in prima dal 16 dicembre) ancora sul “Renzi d’Arabia” e apertura di Preziosi sulla trattativa dei ministeri, con tanto di sondaggio Izi visualizzato dal data editor Teoldi da poco più di un migliaio d’interviste su quali ministri meriterebbero la conferma (e non tanto stranamente nessuno arriva al 50%): torna quindi un grafico in prima. dal lontano 21 novembre quando visualizzarono i dati del virus in Italia. Cambio inaspettato nella manchette: dopo soli 2 giorni esce Skira, torna Emergency.

All’interno i Fatti partono con una lunga lettera di Deaglio a Renzi (con incipit fulminante: «Matteo, un consiglio: stai attento») e due articoli di Merlo, il primo sugli affari e i silenzi con i sauditi e il secondo (siglato «Giu. Me.») sull’infausto mito della bicamerale. Quindi le 7 news per La Giornata e il punto di De Luca sul virus, poi Martini sull’imprevista stangata per le aziende di logistica e Faggionato sulle spiagge «in mano ai balneari», l’esordio di Pietro Mecarozzi (a cui come regalo gli tolgono una T al nome e aggiungono una N al cognome...) sugli anni di visite irregolari ai piloti di linea e militari e, dopo una riga della mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, la chiusura con Cotugno sul contrabbando di legname nella Taiga («uno degli eco-reati più diffusi al mondo» per gli ignari clienti delle principali catena di arredamento). 

4 lettere (senza risposte) e il commento di Filandri sulla povertà nascosta di chi «un po’ lavora ma guadagna troppo poco» avviano le Analisi, con la miglior analisi del colpo di stato in Birmania grazie a Fiori (e illustrato con stile per lui del tutto inusuale da Costantini) e in basso un’altra riga di mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. A seguire Ponti su «Come salvare il Recovery plan dalla tentazione politica dello spreco» (ci vorrà un mezzo miracolo, probabilmente) e Mario Giro su due lezioni dal Medio Oriente a 10 anni dalle cosiddette “primavere arabe”, quindi una pagina dell’economista Andrea Lorenzo Capussela sul «Perché in Italia gli interessi di pochi prevalgono sempre su quelli di molti», in occasione del suo nuovo libro Declino Italia che esce oggi, per chiudere con il ritorno della sempre efficace Morini sulla nuova ondata di repressione di Lukashenko e l’eurodeputato (PD, ma non viene specificato) Massimiliano Smeriglio sul suo respingimento insieme ad alcuni colleghi alla frontiera nella rotta balcanica dei migranti.

Le Idee tornano ad aprirsi su pagina di destra con lo scrittore Giuseppe Culicchia che si mette a nudo parlando nel suo nuovo libro Il tempo di vere con te dell’affetto per il cugino Walter Alasia poi entrato nelle Brigate Rosse (con alcuni passaggi delicati), seguito da Laura Iami Messina che da Tokyo racconta il vol. 3 dei Quaderni giapponesi del fumettista Igort e infine lo scrittore Tommaso Pincio in un lungo estratto della splendida prefazione alla nuova edizione di Millenovecentottantaquattro da lui ritradotto per Sellerio racconta dell’incredibile refuso alla fine del romanzo di Orwell che «ci aveva dato una flebile speranza». Durante la giornata, altre spunti di riflessione dal web: tra cui i nostri: In serata, Preziosi interviene a Radio Radicale dalla Camera (qui audio integrale): c e il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale):

Nessun commento:

Posta un commento