domenica 7 febbraio 2021

Tra maggioranza e unanimità

Nuovo editoriale in taglio alto, ancora di Ignazi (autore dell’ultimo in quella posizione, venerdì 29 gennaio), sull’ora delle scelte per i partiti - con titolo particolarmente accattivante - sopra l’apertura di Preziosi sul PD al bivio e con una nuova illustrazione di Costantini (a soli due giorni dalla precedente in prima). 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e il cambio di strategia leghista spiegato da Merlo aprono i Fatti, seguiti da Tarchi sul «paradosso della destra che porta i suoi voti ai nemici» e un’intervista “vera” (con le domande in neretto) di Preziosi all’ex ministro 87enne Vincenzo Scotti accanto a un nuovo contributo del suo quasi 94enne collega Rino Formica sul «governo Mattarella-Draghi», nonché dal consueto spazio domenicale di Enzo Risso nella sua rubrica “Il cannocchiale - La politica e la società raccontate attraverso i dati”, sulla crisi di fiducia nel Paese e da Seghezzi sulla consapevolezza di Draghi per affrontare le crisi sociale. Chiudono la sezione Federico Ferrero ancora sulla situazione in Australia da cui imparare (pur con «la popolazione di due Lombardie e mezza sparpagliata in 320 Lombardie di superficie», conta soltanto mille morti) e De Monte sul blocco dei non europei agli aeroporti di Fiumicino e Malpensa «come nel film The Terminal con Tom Hanks». 

«Il colpo di stato silenzioso delle piattaforme digitali» del celebre economista Luigi Zingales all’esordio su Domani apre le Analisi, uscito in inglese su ProMarket.org, la pubblicazione digitale dello Stigles Center curata dal diretòr prima di tornare in Italia l’anno scorso. Poi è Giro a raccontare il nuovo mondo arabo nato dalle ceneri delle “primavere arabe” di 10 anni fa, seguito da 4 lettere (senza risposte) e un’anteprima di Azzollini sui problemi giuridici e politici dell’obligatorietà dei vaccini

per chiudere con Sava da New York oltre l’addio di Jeff Bezos alla sua creatura Amazon (come Bill Gates, «spazio e beneficenza»). 

Le Idee partono con Bagnoli sulla «colpa collettiva del nazismo spiegata alle future generazioni» a partire dagli studi della filosofa e docente Herlinde Paure-Studer, poi la storica dell’arte Elena Di Raddo si occupa dell’interessantissima “guerriglia semiologica” con cui gli artsiti smascherano le mistificazioni della comunicazione di massa e la critica Manuela Gandini (anche lei all’esordio su Domani) racconta performance di body art sexy-erotiche mentre per la pandemia «questo panorama di emancipazione creativa è diventato un miraggio preistorico». Infine Bazzi racconta con la consueta passione (anzi di più, stando a un suo tweet di ieri sera) il nuovo romanzo Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti - sorprendentemente (ben) ritratta dall’amica comune Fumettibrutti - con un trafiletto sul libro

e una colonna finale di Mencarelli sulla «scoperta che Marilyn Manson è davvero Marilyn Manson» per lo scandalo delle accuse dell’attrice Evan Rachel Wood che hanno avuto conseguenze immediate per il musicista. Bella anche l’ultima pagina, forse uno scambio dopo il recente articolo di martedì sul terzo dei Quaderni giapponesi di Igort (direttore di linus per Baldini+Castoldi ed editore di Oblomov, entrambi nell’orbita della sgarbiana La Nave di Teseo) e/o un qualche ritorno di Toffolo: 

Lungo la giornata, altri spunti:

compreso come sempre il nostro umile contributo:

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