mercoledì 10 febbraio 2021

Un ambiente europeo, un impatto virale

Torna un editoriale di Urbinati (mancava dal 23 gennaio) sul «podestà forestiero» e pressoché inevitabile apertura di Cotugno sull’ambiente «frattura politica su cui nasce il governo Draghi», (ben) ritratto da Costantini con ovvio sfondo green e piacevole distinzione da tutti gli altri quotidiani che lo mettono in foto più o meno sempre uguali. 

All’interno i Fatti iniziano con La Giornata in 7 brevine e il commento «severo ma giusto» (diretòr dixit) di Meletti sulle mosse del PD a Siena in palese distacco dagli elettori («Da Padoan a Conte»), poi il punto di Preziosi sul governo e Tizian sulla Lega che «porta in dote scandali e processi», Merlo su Carfagna che «ha già vinto» avendo portato FI «fuori dall’orbita sovranista» e Azzollini sull’incredibile assenza della pandemia dalle consultazioni («Nessuno tra i partiti pare aver chiesto a Draghi come intenda regolarsi»), quindi Martini sul rilancio già fallito di Alitalia e l’appello di Martina Chichi & Debora Del Pistoia di Amnesty International perché sia fatta luce al più presto con un’inchiesta indipendente sulle responsabilità dei morti nelle Rsa italiane (un atto dovuto, ci verrebbe da dire... se non temessimo le rampogne dei giuristi), il ritorno dei ragionamenti sui dati di Davide Mancino stavolta a proposito delle politiche di sostegno ai redditi,

per chiudere con De Benedetti sull’impeachment USA che «dirà se ci sarà un trumpismo dopo Trump» e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Mario Giro sugli errori di Borrell e ancora Preziosi per il ricordo di Franco Marini aprono le Analisi, seguiti da 5 lettere (senza risposte) e l’opinione di Ramella su Draghi che per le infrastrutture non potrà avere l’approccio del suo ormai proverbiale (anche se reso tale dai media) «whatever it takes»,

nonché da Tarchi sulla scommessa di leadership Meloni e dagli economisti Nicola Rossi & Andrea Mingardi sulle libertà in risposta all’articolo di venerdì scorso del collega Felice, che risponde in chiusura di sezione.

Le Idee partono con Odifreddi sul curioso esperimento del romanzo S. ideato da J.J. Abrams (pubblicato da Rizzoli nel 2014) e segnalato ora su Domani perché «di ben altra levatura rispetto all’imbarazzante abisso dei romanzi “usa e getta” che invadono le classifiche, a partire da quello genialmente stroncato qualche giorno fa da Tiziano Scarpa su queste stesse pagine» (il riferimento è alla raffinata recensione sul nuovo Gramellini apparsa il 21 gennaio), proseguono con l’intervento del gallerista e storico d’arte (ma sul cartaceo è definito «artista») Sergey Popov su Navalny che «ha riacceso la guerra della Russia con la propria storia» (ed è raffigurato in un bel ritratto in bianco e nero realizzato dal fratello) e si concludono con un pezzo inquietante della scrittrice Viola Di Grado sul mondo oscuro di Marketplace.

Lungo la giornata, non mancano segnalazioni curiose: naturalmente sempre con il nostro amorevole contributo: e altri dettagli sulla promozione di “2 x 1” abbonamenti a Domani per San Valentino:

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