mercoledì 3 marzo 2021

Più che gregge, forse pecoroni (ma noi speriamo ancora)

Grande apertura (e purtroppo con il ritorno in prima di un grafico, che non è mai per una buona cosa: l’ultima volta era il 2 febbraio, il Giorno della Marmotta, e qualcosa doveva pur dire) di Teoldi sulla campagna delle vaccinazioni che deve assolutamente accelerare, e in taglio basso editoriale del diretòr sul «Cancellare i bonus per tornare credibili sulla crescita». Manchette di nuovo sostituita dal promo del podcast “Coffee for two” di Carofiglio padre e figlia. 

All’interno come d’abitudine La Giornata in 7 news e il punto di De Luca sul virus e (forse l’ultimo) Dpcm aprono i Fatti, con Bragantini che ragiona su Invitalia e «i misteri dell’ultimo regno di Arcuri», Martini sui «signori delle grandi opere che resistono al ministero» accanto al ministro Giovannini e Faggionato sui dati contro l’evasione chiesti dall’Italia all’Europa per la ripresa. Poi il duo Palladino & Trocchia racconta i boss di Latina «celebrati in un video da giovani affiliati» e la ritornante (dopo 3 mesi) Linda Di Benedetto il concorso dell’Asl finito sotto accusa, a seguire Fierro sul tristissimo suicidio (a 28 anni!) «atto estremo di protesta di Dabo, bracciante invisibile» e quindi torna anche Penati sulla (chissà mai) «stagione finale della soap opera della “rete unica”».

Chiude una pagina sulle carceri, con Merlo sulla visita con promessa della ministra Cartabia ai detenuti di vaccinazioni veloci e Mastrodonato sui morti di agenti penitenziari a Carinola (CE) «vittime del caos sanitario nel sistema». 5 lettere (senza risposte) e un commento di Cuperlo sul PD che «paga la condanna a governare» danno inizio alla sezione Analisi,

poi con Signorelli in un bell’approfondimento su deepfake e riconoscimento facciale («La libertà minacciata dagli algoritmi»), Enzo Ciconte sul dibattito della “questione meridionale” ancora aperta (e sanguinante, come appare da un trafiletto di Redazione sull’allarme lanciato dall’istituto SvilMez) e con una colonna di Tizian sulla Calabria «regione condannata da scelte fatte altrove»), per chiudere con il duo Franzi & Raitano sulle “aziende zombie” non tutte uguali (un’altra occasione in cui tocca ribadire l’ovvio, ahinoi... per di più con quella E finale usando il termine inglese) e la mini-sezione Enti Pubblici E Istituzioni.

Un’ulteriore (doppia) testimonianza su SanPa da Lamberti apre le Idee,

poi rientra anche Guarnaccia sulla cultura digitale a proposito del nuovo libro Plenitudine digitale di David Bolter ed esordisce Ian Buruma (lo scrittore dimessosi polemicamente poco più di due anni fa dalla direzione della prestigiosa New York Review of Books per un saggio contro il #MeToo) sull’illuminismo da difendere «dalla dialettica delle identità». 

Durante la giornata, altre segnalazioni interessanti dal web:

comprese le nostre: Alle ore 18 sulla pagina Facebook del Libraccio il diretòr duella a suon di teorie e pratiche politiche con Urbinati a partire dal suo nuovo libro Tornare cittadini
per chiudere la serata con questioni più allegre:

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