mercoledì 17 marzo 2021

Vacciniamoci con un po’ di razionalità

160° dell’Unità d’Italia ma ancor oggi gli italiani vanno sempre in ordine sparso. Editoriale agguerrito del diretòr contro l’irrazionalità (per tacer delle manovre geopolitiche e affaristiche) alla base della sospensione si spera il più possibile temporanea del vaccino AstraZeneca, ancor più stigmatizzato dal titolo dell’apertura dell’ormai esperto De Luca e dalla foto desolante delle sedie vuote in un centro vaccinale tedesco rimasto deserto. Salta anche la manchette, con il corrispettivo in codice QR della bella ultima pagina di ieri sulle newsletter di Domani

All’interno le 7 news de La Giornata con il punto sul virus di De Luca con Holgado avviano i Fatti, in cui torna l’epidemiologo Vineis a spiegare che «Per capire gli effetti collaterali la ricerca vale più delle autopsie» (che nella sintesi un po’ brutale finge d’ignorare che anche queste sono parte di quella, anche se ex post) e l’ingegnere Ramella a ribadire la «Troppa prudenza nel caso AstraZeneca», ma anche Faieta & Tornago sul mediatore dei vaccini di Zaia che si rivela “grande evasore” e un primo reportage di De Benedetti dalle testimonianze ricevute via web (non potendo peraltro sposarsi) dai Paesi che riaprono a una vita “normale”, ovviamente partendo dalla situazione particolarissima di Israele. Quindi Cotugno segue la svolta politica dell’ex sindacalista Aboubakar Soumahoro (già a dicembre incontrato da Domani) e Merlo il pasticcio PD per le comunali di Roma con Gualtieri candidato sì o no o forse, poi Faggionato sull’Italia “al contrario” del Recovery che forse sarà pronto prima del piano sul clima e ancora Merlo sulla sentenza della Corte di giustizia dell’UE opposta alla prassi italiana per intercettazioni e ruolo dei pm. Chiudono due pagine di Holgado sulla cronistoria di questi 10 anni di guerra in Siria (che ha causato 385 mila morti e 5,5 milioni di profughi, più 6 milioni di sfollati interni) con una colonna di Cardoletti dell’UNHCR in Italia.

5 lettere (senza risposte) e un commento della filosofa De Monticelli su Letta che «deve trovare il modo di cercare la verità senza perdere il consenso» (vexata questio, ma questo è) aprono la sezione Analisi, che vede poi Salvatore Vassallo sul futuro del centrosinistra con due infografiche (per la prima volta non firmate né con l’indicazione delle fonti, comunque con dati disponibili perfino su Wikipedia) delle elezioni italiane relativamente più recenti e il ritorno di Lacetera con l’indicazione ormai sempre più evidente che «Per combattere la disuguaglianza dobbiamo arginare big tech» (che soltanto lunedì in un altro titolo Domani indicava come “i big tech” e noi “le big tech”, sottintendendo “le aziende” come per l’altra sintesi giornalistica Big Pharma: ’anvedi che problemi...), concludendo con Cuperlo che giustamente perora la causa dello ius soli che serve adesso: «Niente diritti senza rappresentanza» è il titolo che dice tutto anche a chi non ha studiato la storia delle rivoluzioni. 

Due articoli in due pagine per le Idee: Serughetti sul ricordo fortemente simbolico per la memoria collettiva dei camion dell’esercito a Bergamo e le bare a Cinisello Balsamo un anno fa commentando la Susan Sontag di Davanti al dolore degli altri

e il ritorno dopo meno di una settimana della scrittrice Pieri con un articolo forte («Gli uomini dovrebbero capire cosa significa essere donna»), meravigliosamente illustrato dalla sempre bravissima Nardi. In giornata, oltre a una striscia di Campagna sul suo account e alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, altri spunti dal web: e i pezzi “digital first”

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