lunedì 3 maggio 2021

Bambini, violenze, ddl e Rai (e intanto c’è sempre il Covid)

Giornata per la Libertà di Stampa (e davvero per caso, primo anniversario dello scoop sul nome di Domani), che apre la settimana con un nuovo editoriale di Serughetti sul «bisogno di un futuro» a partire dal 2021 di una «generale senilità» dell’umanità che «si avvia verso un’inesorabile estinzione» profetizzato da un romanzo di trent’anni fa, accanto alla fotonotizia sui «bambini strappati» nelle adozioni internazionali dopo la condanna all’Italia della Corte europea dei diritti dell’uomo, tema delicatissimo come pochi e peraltro introdotto da una bellissima foto (con i crediti in calce), con là un alto il solito promo con QR code del Domani in digitale già dalla sera prima.

All’interno l’inchiesta sul togliere i figli alle madri straniere di Stefania Albanese con la «Balkan nerd» Cecilia Ferrara fondatrice dell’IRPI in collaborazione con l’associazione Lost in Europe (che ha tra l’altro fornito le foto) con un trafiletto sul virus apre i Fatti, poi con La Settimana nelle 6 infografiche del data editor Teoldi e “Il filo di Piero” illustrato da un Campagna oggi “uno e trino” dove Ignazi ragiona sul fascino della violenza dalle «radici antiche ma che si sono seccate», poi Preziosi (in mattinata ospite a Coffee Break su la7) sul caso politico di Fedez e dopo il 25 aprile il presidente Gianfranco Pagliarulo dell’Anpi nazionale che chiede di «Riunire tutte le tessere del mosaico civile dell’antifascismo», quindi per le inchieste finanziate anche dai lettori il prosieguo del prcesso ilva seguito da De Lucia e, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, la conclusione con la nostra amata Morini sulla reazione di Putin alle sanzioni europee e la colonna di Meletti del lunedì sulle disuguaglianze nei rischi del Recovery che «se darà ai già ricchi l’Italia salterà». 

5 lettere (senza risposte) e Balassone sulla Rai lottizzata (dove fu vice di Angelo Guglielmi nel dirigere Rai 3 dal 1987 al 1994 e poi consigliere dal 1998 al 2002) aprono le Analisi, con Signorelli sulla realtà virtuale (e la celebre foto di Zuckerberg al Mobile World Congress di Barcellona nel 2016),

De Seta (gratificato da una breve biografia nel corsivo di fine articolo) con la proposta di una biblioteca del Mediterraneo nell’Albergo dei poveri a Napoli e Da Rold racconta la sua vaccinazione del 27 aprile nel drive through a Trenno nel sud di Milano, l’antropologo James Suzman (dal recente libro Lavoro e gratificato dal classico trafiletto con foto, ultimamente latitante) spiega che «Non c’è nulla di naturale nell’ossessione per il lavoro» (e nel corsivo finale si segnala una nuova indicazione del traduttore, che come minimum fax anche il Saggiatore indica lodevolmente in copertina: stavolta è Marco Cupellaro), per chiudere con l’usuale pagina del lunedì La Settimana della Scienza curata da Bignami e illustrata da Campagna,

e il sociologo Marco Marzano sulla morte (o per dirla con lo spietato occhiello, «L’eterno riposo») che «sta cambiando forma e non è solo colpa del Covid». 

Anche oggi la sezione Idee consta di 2 (begli) articoli in 2 pagine: un estratto su «Quando Roma finì sott’acqua per colpa della crisi climatica» dal libro Viaggio nell'Italia dell'Antropocene del filosofo Telma Pievani con il geografo Mauro Varotto e una toccante (ma come al solito brillante) testimonianza di Pilotti su «Tutto quello che ho imparato affacciandomi su un ospedale» (con un occhiello forse più scontato: «La finestra sul cortile»), illustrato ancora da Campagna.

In giornata, altri spunti: compresi i nostri:

e in serata  il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale):

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