domenica 16 maggio 2021

Crolli di palazzi, e di credibilità

Nuovo rabbioso editoriale di Meletti sullo scandalo toscano tra «Industria, rifiuti e ’ndrangheta» (per citare l’occhiello) e l’apertura del vice caporedatòr Imberti sul no di Albertini (fotografato con quella sua espressione un po’ così e con un ardito occhiello omerico-leoniano «Il mio nome è Nessuno») che inguaia il centrodestra a Milano oltre al «caso Roma», mentre là in alto torna il promo con QR code del giornale in digitale dalla sera prima. 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Holgado sul folle attacco israeliano al palazzo dei media a Gaza aprono i Fatti, che proseguono con Da Rold sulle mosse di Erdogan da Hamas «per conquistare un posto da leader nel mondo musulmano» e il diretòr con una colonna sui partiti che «pensano a tutto tranne che alle riforme e al PNRR», poi Trocchia scrive (con un refuso nel sommarietto: «collezione» anziché «colleziona») sul neomelodico che canta i pentiti e non rilascia interviste, Risso con la sua rubrica “Il cannocchiale - La politica e la società spiegate attraverso i dati” (che continua a non riprendere più il precedente “raccontate”) sulla concordia per Draghi solo illusoria e per chiudere la sezione torna dopo un mese il duo di giuristi Massera & Merloni su «Grandi opere e PNRR: il primo passo è fare bene i progetti». 

Il riapparire sul cartaceo di Guerrini (dopo una decina di pezzi sul sito e soprattutto attivissimo su Twitter a rilanciare articoli di Domani) sulla profilazione vocale apre le Analisi, con l’alto commissario ONU per i rifugiati Filippo Grandi che a 70 anni dalla Convenzione europea chiede maggior coraggio all’Europa, poi – complici le aperture e l’Italia quasi tutta “zona gialla” – ecco il graditissimo ritorno della doppia pagina d’inserzione dell’ente del turismo trentino (che noi segnaliamo sempre pensando proprio a Guerrini, nonché Erler e Merlo)

e 4 lettere (senza risposta, ma con l’indirizzo a cui scrivere tornato tutto minuscolo) accanto a Seminerio sulla nuova inflazione post-Covid («può diventare un problema per il mercato del lavoro»), concludendo con Urbinati sul «rapporto tra capitalismo e democrazia» (come dice l’occhiello): «Tassare le ricchezze è l’inizio dell’uscita dal nuovo feudalesimo». 

Le Idee iniziano con l’annunciato ritorno di Paparoni sulla criptoarte degli NFT (riportando il parere di 11 artisti) e il solito Odifreddi ad alzo zero sulle credenze antiscientifiche e soprattutto i gesuiti (dove si sono formati il Papa e Draghi), seguito come contrappasso dall’ex seminarista Moresco che dalla sua ormai consueta Città dei Morti scrive una lettera aperta in risposta al libro Contro l’impegno di Walter Siti (entrambi gratificati di un trafiletto), supportato da un sempre arrembante Campagna.

In giornata, oltre alla sempre sfiziosa rubrica “La settimana in foto” su Instagram, altri spunti: compresi come sempre i nostri:

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