sabato 12 giugno 2021

Prendiamola con filosofia (e un “DopoDomani”)

Terzo Domani cartaceo da 32 pagine a 2 euro per la presenza del supplemento DopoDomani stampato (e pagine in numeri romani come un vero inserto) in abbinata obbligatorio al centro, con l’apertura del diretòr sui vaccini AstraZeneca dal panico relativo a «l’ultima giravolta del Comitato tecnico scientifico», attorno alla foto mascher(in)ata del ministro Roberto Speranza e sopra l’editoriale di Piero Ignazi sul caso Saman Abbas e i partiti (in particolare «La destra contro i “selvaggi” per difendere l’uomo bianco»), entrambi... “severi ma giusti” per usare un linguaggio caro ai social. Nello spazio manchette, come sempre in questi casi la copertina di DopoDomani in formato mignon. 

All’interno La Giornata in 7 news e Vanessa Ricciardi sulla morte della 18enne di Sestri Levante (e non di Genova, come scritto nell’occhiello...) aprono i Fatti, con il duo Di Benedetto & Trocchia sul «naufragio di stato» della tv scientifica pensata da «mister AstraZeneca» e Preziosi sul «solito schema» del PD che vede Letta «già sotto assedio», Baffi sulla «notte di ordinaria follia» al magazzino FedEx di Tavazzano (LO) — che nel sommarietto mette una virgola tra soggetto e verbo e quasi ci procura una sincope — e l’esordio del giurista Enrico Carloni sul rischio di «passi indietro sull’anticorruzione», poi Elena Gerebizza di ReCommon sulle «leggi che consentono il greenwashing del gas»

e a seguire Martini sull’eterna difficoltà dell’allungare le piste all’aeroporto di Firenze (citato da Luca Sofri nella rassegna stampa al Circolo dei Lettori di Torino), chiudendo con Faggionato sul summit dei G7 per una governance dei dati e Di Giuseppe su Conte che lascia andare Grillo da solo all’ambasciata cinese in Italia. 

4 lettere (le ultime 2 con risposte del diretòr, sull’analisi costi-benefici e la sentenza Eni-Nigeria... su cui peraltro oggi Filippo Facci vomita il solito sprezzante livore per un’intera pagina di Libero stigmatizzando Domani e «il Feltri sbagliato») e l’intervento del viceministro degli esteri PD Marina Sereni sulle prossime mosse dell’Italia in Africa danno il via alle Analisi, seguiti dall’inserto centrale di cui parliamo poco più sotto, una pagina di Pellizzari sul mondo «tre anni dopo la sterile alchimia fra Trump e Kim Jong-un» (arricchita da suoi ricordi e testimonianze oculari sul campo dell’epoca), un approfondimento di Almagisti con il collega Francesco Jori sul «Doge all’ultimo ballo» (con il Veneto che «già si prepara a un futuro dopo Luca Zaia») e uno di De Luca che coinvolge Mario Ricciardi sulla lezione «ancora attuale di Einaudi sulla patrimoniale» (dal pamphlet L’imposta patrimoniale appena riedito con sua prefazione),

quindi Penati sullo storico accordo della tassazione minima delle corporation che «è solo il primo passo» (con occhiello sbarazzino: «Non è tutto gettito quel che luccica») nonché, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Anna Lisa Mandorino (segretaria generale di Cittadinanzattiva) & Andrea Mandorino (responsabile dello staff del Forum Disuguaglianze e Diversità) sull’assistenza agli anziani e in conclusione «a Sud del Sud» (per citare ancora l’occhiello, che in realtà è il titolo del suo libro appena uscito) su «Quei resistenti che scuotono dal basso l’immobilismo della Calabria» con l’esordio di Giuseppe Smorto da Reggio, ormai in pensione dopo esser stato vicedirettore a la Repubblica e che speriamo di rileggere presto su Domani. Ancora 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con RAV alias Ventura sul Lupin di Netflix («un tributo ai valori della République») con un grande incipit che cita la sigla tv dell’anime giapponese e Zoppello sui 40 anni di Indiana Jones («Il Bond più imperfetto e umano»), purtroppo all’interno dell’articolo chiamato «Idiana Jones»... e per noi che difendiamo perfino il suo quarto film (di poco meno bello del secondo, ma tutt’altro che da buttare: è ovvio che non regge alcun confronto con il primo e il terzo) è un delitto assoluto.

Al centro del giornale il nuovo DopoDomani cartaceo (il 6° sugli 11 realizzati finora), con copertina disegnata da Nardi sul tema “Pensare altro” per la 2° Festa della Filosofia di Roma (nei tweet di Domani erroneamente chiamata Festival... e lanciata dalla citazione di Friedrich Hölderlin “Dove c’è il pericolo, cresce anche ciò che salva”) ma soprattutto «La filosofia del dopo. Per un anno e mezzo i nostri pensieri sono stati occupati soltanto dal virus e dalla mera sopravvivenza, Adesso finalmente guardiamo avanti». 

All’interno Andrea Colamedici e Maura Gancitano (con foto e trafiletto sull’evento) spiegano che «Non si può fare filosofia senza contatto umano», con Campagna che raffigura Il pensatore di Auguste Rodin e poi i successivi 5 articoli (più l’ultima pagina con l’abituale promo abbonamento cartaceo + digitale con borsa in omaggio) di Sebastiano Maffettoni & Massimo Adinolfi («Siamo come cappellai matti avvolti in una filosofia latente»), Francesca Romana Recchia Luciani & Simone Regazzoni («Da mesi siamo soltanto menti, ora inizia il ritorno del corpo»), Tommaso Ariemma & Lucrezia Ercoli («L’immaginario è il miglior antidoto contro l’apocalisse»), Giammei «in una nuvola telematica di messaggi e segnali» con Chiara Valerio sugli «amori incompresi che ci distinguono dai robot»

e Gaspari con Francesco D’Isa (in un intrgante scambio di WhatsApp trascritto su carta) su «Quando la filosofia diventa questione di stile».

Quindi Raffaele Simone sulla filosofia «anche nell’arte dell’aperitivo» e Urbinati sul «ritorno dello stato sociale» e l’articolo sul vaccino per l’immortalità di Guidorizzi illustrato da Strologo quasi due mesi fa, quelli di RAV su Baudrillard e su Foucault, più quello di Odifreddi su Wittgenstein illustrato da Bergamelli e di D’Angelo su Yuval Harari e la «tentazione di esagerare un po’ con l’ottimismo» (con l’ennesimo uso intelligente d’immagini dal reportorio Pixabay). 

Lungo la giornata, altri spunti:

compresi i nostri: fino alla nuova diretta Instagram, con Fierro:

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