venerdì 11 giugno 2021

Primi Europei “distribuiti” (e prima sovracoperta-sponsor)

Sesto Domani cartaceo a 20 pagine – dopo quello d’esordio del 15 settembre, l’ultimo del 2020 con sovracoperta, quello del giorno dopo l’Epifania, di Pasqua e del 1° maggio... ma soltanto grazie alla prima sovracoperta sponsorizzata in questi primi 9 mesi, realizzata all’interno di un’iniziativa editoriale del tutto inedita in Italia per gli Europei di calcio che iniziano stasera a Roma (con poster ufficiale interno della squadra), in comune a una decina di giornali con il clamoroso investimento dello sponsor della nazionale maschile Poste Italiane.

La “vera” prima pagina inizia con un controverso editoriale del diretòr sul vaccino AstraZeneca «tra egoismo e responsabilità» nei giovani (che ha fatto discutere colleghi e rassegne stampa, oltre a diversi scambi su Twitter), di cui riportiamo di seguito l’incipit: «Dopo oltre 18 mesi di pandemia ancora non abbiamo capito come gestire il rischio per una ragione molto semplice: la diffusione del virus dipende dalla somma di comportamenti individuali, ma la razionalità di ogni comportamento singolo dipende dalle aspettative su cosa faranno gli altri. L’ultima incomprensione deriva dall’analisi rischi-benefici sulla vaccinazione con AstraZeneca dei giovani». 

E ancora: «Come osserva una nota della fondazione Gimbe, “il rischio di sviluppare trombosi associata a piastrinopenia aumenta al diminuire dell’età: 0,5 casi su 100.000 negli over 70, 1 caso su 100.000 nella fascia 50-69 anni circa 2 casi su 100.000 negli under 50 anni”. Ora che molti adulti e anziani si sono vaccinati, la probabilità che un giovane si infetti è diventata più bassa, quella che finisca in ospedale ancora inferiore e quella di morte vicina allo zero. Dunque, oggi 0,5 casi di trombosi ogni 100.000 vaccinati sembrano tanti e, soprattutto, evitabili. Paiono quindi fondati i timori di chi vuole evitare gli Open Day che offrono vaccini AstraZeneca senza limiti di età». Il resto lo trovate a questo link. Accanto, l’apertura è firmata dal vicedirettò Fittipaldi sull’inchiesta di Perugia per il caso Palamara, ritratto nella più classica posa vista in queste settimane (anche se il centro della scena lo prende Centofanti suo sponsor). In manchette, l’usuale promo con codice QR del «giornale in digitale dalla sera prima», che noi stesso segnaliamo su Twitter a ridosso del bip sul telefonino. 

All’interno La Giornata in 7 news e l’aggiornamento di Faieta sul caso Eni-Nigeria aprono i Fatti, con De Luca sul pasticcio degli Open Day, per usare un eufemismo e tralasciando che sia scritto in tre modi diversi in tre pagine (con la concitazione in redazione che traspare perfino dalla frase rimasta «una ragazza di 18 anni che si era vaccinata all’Open Day del 25 maggio, è deceduta ieri. La ragazza è morta nel pomeriggio di oggi»...), accanto a Tedeschi sui nuovi dubbi dei medici in Liguria, poi Grieco sulle dimissioni del cardinale Marx rifiutate dal Papa

e De Monte sui migranti di Pantelleria «che nessuno vuole vedere» (con un trafiletto di Redazione sui dati del Viminale),

un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi a Mattia Santori delle Sardine (che nella didascalia con il neretto nelle prime 4 righe anziché 3 viene definito «lautrato in economia»...), per concludere con Faggionato sul piano incompleto del Tesoro su Mps e un impavido Penati che osa ragionare sull’ambientalismo che «può fare più danni di quanti ne risolva». 

A questo punto, prima di cambiare sezione un’altra boccata d’aria fresca... ma dalla Valle d’Aosta,

quindi 2 lettere (la prima sull’articolo di Greppi di martedì dall’Archivio Museo di Fiume, con bella risposta “istituzionale” di De Luca) e il ritorno di Ungaro su blocco dei licenziamenti e piuttosto la mancanza di tutele danno il via alle Analisi, con Da Rold su «Tutti i nodi da scegliere fra Biden ed Erdogan», concludendo con Serughetti sulle femministe «con Saman e contro ogni violenza di genere» e De Benedetti sullo scontro istituzionale in Europa. La sezione Idee inizia con un’inconsueta Maccaferri che ben approfondisce il quanto mai curioso caso del Regno Unito «visto dal campo dei primi Europei della Brexit», seguita da Tagliaferri sulle foto di Peter Lindbergh che «salva le donne dalla moda» fino alla chiusura di Gardini sul suo nuovo libro (segnalato anche nel corsivo in calce) Viva il greco, lingua che l’ha «salvato dalle limitazioni del lockdown». In giornata, altri spunti: compresi i nostri: In serata, annuncio a sorpresa di un nuovo Dopodomani, sulla filosofia con cover di Nardi:

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