domenica 20 giugno 2021

Sfruttati e sfrattati, tra scioperi e primarie

Sempre stimolante questo nuovo Domani domenicale, con raro editoriale del vice caporedatòr Imberti (anche se martedì 8 giugno firmava un’apertura) sulla falsa «leggenda del partito unico» di centrodestra che «torna sempre di moda» e l’apertura di Baffi (per la prima volta in solitaria, dopo il debutto di ieri acccanto a Faggionato) sulla «rabbia degli sfruttati invisibili contro politica e grandi sindacati», con foto dalla manifestazione romana di ieri in ricordo del 37enne sindacalista Adil Belakhdim ucciso a Novara. In manchette il promo con codice QR del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e la rubrica di Risso “Il cannocchiale - La società spiegata attraverso i dati” (senza “la politica” perché l’occhiello stia nella metà pagina) sulle conseguenze sociali della pandemia iniziano i Fatti, con Marconi sul flop romano «della piazza triste e vuota» e il sempre brillante Formica sulla magistratura «diventata potere politico» ricordando lo Scalfaro costituente nel 1947 e la sua celebre dichiarazione di 45 anni dopo «Io non ci sto!», Preziosi sulle primarie a Roma e Bologna accanto all’economista Pietro Spirito (di cui su Domani il 9 marzo Cuperlo recensiva Gente di Trieste) sull’ultima follia dell’Atac, quindi un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Fierro a Enzo Ciconte (saltuario collaboratore di Domani per una manciata di articoli, fra l’altro) dopo esser stato – incredibilmente ma non troppo, per chi conosca gli intrallazzi e i bilancini della politica italiana di sempre – “scaricato” da Letta e Conte a candidato presidente della Calabria, Cotugno sull’allarme pressoché ignorato dai media da una missione scientifica al Polo Nord sulla scomparsa dei ghiacci estivi nell’Artico, quindi l’esordio della freelance Francesca Ferri e, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, la chiusura con Berardi (e grafico di Teoldi) sulla paura che domina anche le primarie newyorchesi di martedì

4 lettere (le seconda delle quali sul mix di vaccini, a cui risponde severo ma giusto il diretòr) e un nuovo intervento di Cardoletti dell’UNCHR sulla seconda Giornata Mondiale del Rifugiato in piena pandemia aprono le Analisi, con il “diario europeo” di Saraceno sul rischio inflazione ma anche deflazione e Moresco nel dibattito aperto mercoledì da Sinisi su Petrolio 25 anni dopo, il presidente Mario Enrico Pè della Società italiana di genetica agraria sull’agricoltura che «ha bisogno della tecnica per essere veramente sostenibile», concludendo con Lamberti sull’assenza di riflessione sulle immagini di morte (dopo i casi della funivia di Mottarone e dei giocatori danesi agli Europei) e l’ormai abituale analisi della classifica italiana dei libri da parte del capo della cultura a Domani, l’editor Cottafavi (con la tradizionale immagine di Campagna). 

«Le proteste per la rivoluzione al MoMA di New York» del critico filosofo Carrier (alla sua terza apparizione su Domani, in pratica una ogni due mesi) e l’esordio di Sabina Spada da Milano che incontra «un gallerista in libreria» (Jean Frémon, «presidente, direttore generale e amministritatore delegato» – che ovviamente fuor di refuso significa a.d. – della Galerie Lelong di parigi e New York) iniziano la sezione Idee, con Guglieri sul da poco ritradotto Ubik di Philip K. Dick (ritratto da Bergamelli)

e l’ottimo decalogo di Greg Lukianoff da New York sull’insegnare «dissenso e curiosità» apparso in inglese due lunedì fa su Persuasion, di cui Domani ha da sempre i diritti per l’Italia. 

In ultima, la pagina promo della newsletter “’Merica” con usuali QR code e disegno di Petruška. 

Lungo la giornata, oltre ad alcuni ritocchi grafici sul sito per le opinioni, nuovi spunti dal web:

compresi i nostri:

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