mercoledì 18 agosto 2021

Talebani di qua, di là e d’Oltreoceano

225° Domani cartaceo dell’anno, ancora per metà su un unico, multiforme argomento, a partire dall’editoriale di Giro sugli afghani abbandonati e l’apertura di Zini su Draghi (che a rilasciato la sua prima intervista da quand’è al governo, breve e nel suo ufficio al TG1) «per dare un ruolo dell’Italia nella crisi», ripreso in una foto sul podio di Palazzo Chigi e con in manchette l’abituale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e De Benedetti sull’«Europa respingente» (anche citata nel podcast “Morning” de Il Post) continuano i Fatti ancora pressoché monopolizzati dall’argomento principale in tutti i media del pianeta cioe l’Afghanistan: seguono Baffi sui Talebani in «abiti presentabili per la prima uscita» e Merlo sugli afghani in fuga con diritto d’asilo in Italia, il ritorno dopo 2 mesi della saltuaria Rapisardi sul «paese peggiore dove nascere donna» (titolo un po’ estremo che in fondo ci sta, anche se purtroppo crediamo abbia qualche temibile concorrente tra Asia e Africa...), De Luca sul disastro economico afghano («Aiuti, corruzione e povertà»)

e Pasquino sull’occupazione che «ha anche fatto emergere una società civile», l’esordio di Duilio Giammaria sui 10 errori commessi in questi 20 anni, David Hamburger (uscito lunedì in inglese su Persuasion) sulle colpe USA nel tragico finale di Kabul, poi Faggionato sui sistemi ancora bloccati della regione Lazio per l’attacco informatico e Fierro su Oliviero che in Calabria vuol far perdere il PD perché l’ha abbandonato (il che ha una sua logica, seppur aberrante), concludendo con Cotugno sulla bocciatura europea della bioplastica italiana. 5 lettere (con bella risposta del diretòr all’ultima) e Annicchino sulla retorica di un Occidente senza ideali universali aprono le Analisi, con l’instancabile Azzollini che ragiona sugli «effetti collaterali di governare una pandemia a colpi di FAQ» (una tragedia nella tragedia, verrebbe da dire) e Lacetera a chiudere già la sezione su «Cosa abbiamo imparato davvero» (per chi voglia imparare, s’intende) su lavoro e reddito minimo garantito. RAV alias Ventura apre le Idee sulla nuova edizione (traduzione del titolo compresa) de La terra devastata di T.S. Eliot, seguito da una doppia pagina con un racconto estivo di Paolo Residori illustrato da Campagna con tanto di trafiletto (pure illustrato dal disegnatore palermitano) con un altro vistoso refuso nel titolo (è proprio la settimana...) per chiudere con una colonna di Mencarelli sui pomodori «che avrebbero reso felice Franco Basaglia», che come coda non è male. Nel frattempo, prosegue il nostro essere “a mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi): continuiamo a ricaricare le pile, buona estate a tutti!

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