sabato 4 settembre 2021

E per Dogliani, “DopoDomani” torna al sabato

Domani cartaceo da 32 pagine a 2 euro (più un 9° rimasto a 1 euro e i primi 2 venduti separati e rimasti in edicola per una decina di giorni) per la presenza del supplemento DopoDomani stampato in abbinata obbligatoria al centro (e pagine in numeri romani), tornato di sabato in corrispondenza al Festival di Dogliani (CN), peraltro con insolita opulenza d’inserzionisti: 2 mezze verticali su Domani e 3 pagine intere su DopoDomani

Anche stavolta entrambi si rivelano ricchissimi di articoli molto interessanti, a partire dall’editoriale di Giro sulle «guerre sbagliate» e l’apertura di Holgado sulla Lega che si vergogna di Durigon, ripreso in una foto curiosa dall’espressione quasi contrita (sempre ben scelte dalla redazione, anche quando non d’impatto), e finalmente in manchette il promo con il richiamo esplicito «In questo numero lo speciale di 16 pagine DopoDomani» e la copertina (fotografica) dell’inserto. 

All’interno La Giornata e l’esordiente Maria Tornielli su Ue, Talebani e Panjshir proseguono i Fatti, con Da Rold su Salvini «ambasciatore ombra di Draghi sull’Afghanistan» e Cuperlo su Renzi «come un nuovo Pippo Baudo» (con una curiosa frase sgrammaticata «A uno che passa col rosso lo multi»), De Luca su dubbi e certezze sull’obbligo vaccinale, l’esordio di Francesca Lupo sul governo che contando ora soltanto gli infettati over 12 «gonfia i dati sui vaccini per far tornare i conti», Alessandro Longo (terzo esordio) sulla corsa a ostacoli verso le connessioni veloci, Fontanelli da Milano sulla «discarica delle promesse di Termini Imerese», concludendo con l’appello presentato ieri al Trame Festival di Lamezia Terme (CZ) – diretto quest’anno da Tizian: in corsivo in calce se ne indicano alcuni firmatari, come Enzo Ciconte, Andrea Purgatori, Sigfrido Ranucci, Marino Sinibaldi – per l’ex villaggio turistico a Marina di Nicotera abbandonato e concupito dalla mafia.

4 lettere (senza risposte) e Ramella sul calcolare «il costo sociale dell’anidride carbonica» aprono le Analisi e, dopo l’inserto di cui parliamo più avanti, con De Cesaris nella ricorrenza delle leggi razziali del 1938 sull’«antico imbroglio di mascherare il razzismo da “legittima difesa”», Odifreddi sulle sconfitta dell’impero neocoloniale in Afghanistan con le sue analogie al 1945 e infine De Benedetti su Zemmour alle elezioni francesi, «l’incomodo che fa comodo a tanti». Ferrero da Alba (CN) sul «fascino proibito dell’overodose di cibo» apre la sezione Idee, con un grande Scarpa sulle «parole decisive» di Del Giudice e un estratto dal libro Nerezza, genere, classe e pessimismo nel pensiero africano americano del XXI secolo (in uscita a febbraio per le parigine Éditions Divergences) di Norman Ajari, stasera al festival romano Short Theatre (con un trafiletto che presenta entrambi). In ultima pagina, il promo della newsletter “’Merica”.

Al centro del giornale il nuovo DopoDomani cartaceo (l’11° dei 16 realizzati finora; abbiamo raccolto i precedenti 15 in questo post), con copertina fotografica sul tema “Informazione sotto attacco”, con «Anatomia di una crisi, dal potere dei social alle querele temerarie», come raccontato anche direttamente dal vicedirettò Fittipaldi stamattina in apertura a Dogliani

All’interno 2 articoli già editi di Signorelli (con titoli leggermente – e sapientemente – modificati) e 2 di De Benedetti, più Fierro su Michele Albanese e l’intervista di Merlo a Nello Rossi (ritratto ex novo da Costantini), più interessanti inediti di Balassone (con trafiletto su Dogliani: niente di più facile che l’inserto sia distribuito gratuitamente in loco fino a esaurimento copie), un grande Russo sulla comunicazione dei Talebani (di cui citiamo l’incipit: «Teoria e tecnica della doppiezza. L’insidia talebana che nasce dalla ripresa del potere in Afghanistan si gioca anche sul piano della comunicazione, là dove i protagonisti del restaurato emirato islamico mostrano un’insospettata capacità di reggere la scena e convertire in opportunità ogni occasione di esternazione».), più Gregory R. Dickinson sulla stretta di Big Tech sulla libertà di espressione uscito in inglese un mese fa su ProMarket (dove lavorava il diretòr prima di iniziare l’avventura di Domani) e un fumetto inedito da 2 pagine di Costantini sulla chiusuta del quotidiano Apple Daily Hong Kong.

E intanto proseguiamo in qualche modo il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi), ma teniamo sempre gli occhi aperti su tutto: ancora buona estate a tutti!

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