venerdì 22 ottobre 2021

Contromozioni e sogni impossibili

290° Domani cartaceo dell’anno, con editoriale di Urbinati sul centrodestra nel «modello liberticida di Vikotr Orbán» (curiosamente sbagliando per la prima volta e proprio in prima l’accento sulla A, grave anziché acuto come mai finora...) e apertura del “duo delle meraviglie” Fittipaldi & Tizian sull’inchiesta internazionale sui neofascisti indagando per truffa Roberto Fiore (con filmati di Baffi su sito e social), fotografato a un comizio di Forza nuova. In manchette ancora il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e Ricciardi sul non scioglimento di Forza nuova proseguono i Fatti, poi con Merlo (anche stamattina a Fuori dalla Bolla) sulla legge elettorale proporzionale «sogno impossibile che dipende dalla partita per il Quirinale» e De Benedetti sull’ultimo errore di Merkel «un assist ai sovranisti», Preziosi sullo «spettro dei 101 di Romano Prodi sulla strada di Draghi verso il Colle» (in realtà nel suo nuovo libro Strana vita, la mia l’ex presidente ricorda che furono «118 o 120 franchi tiratori») e il diretòr che provoca sulle donne «discriminate per colpa di chi la pensa come Barbero» (come sempre, un articolo più interessante di tutto il vespaio suscitato sui social), Faieta sulla «mail fasulla per inguaiare il pm del processo Eni», De Luca sulle pensioni («Draghi ha iniziato la lunga caccia al compromesso») e Bragantini su Confindustria «convinta di poter dare ordini al premier» (anche se in Italia la figura del «premier» esiste solo sui media e non nella Costituzione), Trocchia approfondisce ancora «Il sacco edilizio della città che regge il sistema Salerno», di nuovo De Luca racconta l’«effetto avverso» del vaccino dietro la morte della 18enne Camilla Canepa e infine Martini sulle autostrade con il ministero che «sceglie la continuità».

4 lettere (la prima sulle case Aler a Milano per Forza nuova con risposta di Mastrodonato) e Seghezzi sul «Perché non si parla più della fine del blocco dei licenziamenti?» aprono le Analisi, poi con l’instancabile Azzollini sulle zero vite «sacrificate per salvare la privacy durante la pandemia» e Ciconte & Panariello dell’associazione Terra! sulla nomina di Maroni per contrastare il caporalato, Balassone sugli americani (intendendo come al solito gli statunitensi...) senza più il controllo del soft power «da Squid Game ai film cinesi» (e purtroppo il corsivo al nome della serie tv l’abbiam messo noi perché nel titolo non c’è...) e il caporedatòr Ferraresi ancora sulla «lezione di Colin Powell per il futuro», concludendo con il decimo articolo di Passarelli nella serie sui presidenti della Repubblica italiani, stavolta dedicato a «un capo di partito come Saragat». Rarissimo (e bellissimo) articolo unico per la sezione Idee, una bella intervista “classica” (con le domande in neretto) di Cuperlo allo scrittore (triestino come lui) Mauro Covacich sulle proteste al porto e lo spirito di Trieste, «l’ultimo baluardo d’Occidente», con due trafiletti sull’autore e la protesta annullata per il rischio concreto d’infiltrazioni di black bloc. In giornata, altri spunti e nostre segnalazioni. E... domani inizia la prima festa di Domani!

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