sabato 30 ottobre 2021

G20, Cop26... e, naturalmente, “DopoDomani”

22° Domani cartaceo da 32 pagine (il terzo a 2,50 euro anche se chi ha comprato i primi 2 facoltativi in edicola per diversi giorni aveva speso la stessa cifra), ancora con la presenza dell’inserto DopoDomani stampato in abbinata obbligatoria al centro (e pagine in numeri romani), al sabato per la concomitanza del G20 a Roma che precede la Cop26 a Glasgow. 

Questo 405° Domani cartaceo inizia con nuovo editoriale di Ignazi su Berlusconi al Quirinale e apertura di Merlo sull’abolire il voto segreto (ben illustrata da Nardi, con un sorridente che non è pensato per essere Renzi ma inevitabilmente lo può far venir in mente) e l’ottima manchette con la copertina dell’inserto DopoDomani sul clima. 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca sulla ripresa dei contagi proseguono i Fatti, poi con Preziosi sul “campo largo” che «si è già ristretto» e i dubbi del PD sull’addio a Renzi, ancora Merlo su «le truppe e le strategie dei ministri dissidenti di FI» (ormai finalmente non più scritto «Fi»...), De Benedetti sul «pellegrinaggio di Biden per riconquistare l’Europa» e (firmata «F.D.B.») sull’«Unire finanza e salute» primo obiettivo del G20, Di Giuseppe sul M5s che «tiene per sé i soldi che Conte voleva dare agli afghani», Luna sulla guerra di correnti di FdI per il posto lasciato libero da Michetti, concludendo con il vicedirettò Fittipaldi su Renzi e gli affari con Onorato («Ecco la legge de “dettata” a Lotti»)

4 lettere (senza risposte, più un’errata corrige: effettivamente la foto di ieri non era a Reggio Emilia nel 1960 ma a Genova nel 2001) e Salvatore Vassallo sulla «maggioranza per tenere Draghi a lungo è solo un’illusione» aprono le Analisi, poi – dopo l’inserto, di cui come sempre parliamo più avanti – con Cocco sulla Cinea «sempre più vicina ai Talebani» e in «Sconto con gli Usa sulla ricostruzione», poi Petra Reski (autrice di Quella volta che caddi nel Canal Grande) dopo l’appello del premio Nobel Pamuk a Draghi su Venezia con un intervento sull’acqua alta «colpa della politica italiana», uscito in tedesco sulla FAZ (e non su Die Zeit come segnalato da un corsivo in calce...) Seguono Muzio da Milano sul compromesso di Biden «figlio dello spirito utopico e realista dei padri fondatori» e Bragantini sulla concorrenza che sola «riesce a togliere certe incrostazioni», Signorelli sul «vivere nel metaverso di Facebook» e infine Emanuele Felice sulla via che si apre a sinistra «ora che il Covid ha scalfito il paradigma neoliberale».

“L’altro” Vassallo (il brillante autore Fabio) su Di Maio e le sue «memorie di uno splendido ottantenne» apre le Idee, con Cornia sulle «Sinergie tra cameratismo e disoccupazione intellettuale» nel «para-accademismo» delle osterie bolognesi, Russo da Firenze sul calcio italiano che «esporta in Europa le fanta-plusvalenze» e Giammei dalla newsletter “Cose da maschi” nel dibattito sulle strutture di Barbero «inabitabili anche per gli uomini».

In ultima pagina, come ieri l’appropriato promo del nuovo podcast “Vaia - alberi, esseri umani, clima”.

Al centro del giornale il 21° DopoDomani cartaceo (dei 27 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuariamente periodici sotto la testata si dice “Numero 23”), con copertina fotografica e il titolo «Ora basta con i bla bla bla» che ovviamente cita l’efficace sberleffo di Greta Thunberg allo Youhth4Climate di Milano un mese fa, alla vigilia della Cop26 «ultima occasione per salvare il pianeta. Ma, fra divisioni e grandi assenti, l’esito non è scontato». 

All’interno articoli 4 inediti di Cotugno sulla «difficile missione di Glasgow per andare oltre» i «bla bla bla», 2 di Torreggiani, 2 del collettivo Destinazione Cop – fra cui un’intervista “classica” (con le domande in neretto) al climatologo Michael E. Mann – più uno di Fabio Deotto da Milano, uno di Attanasio e un altro di Levantesi, oltre alla trascrizione dell’intervista al ministro Cingolani alla festa di Parma con il diretòr e altri già editi firmati da Cotroneo (l’intervista da Rio de Janeiro a Carlos Nobre) e Guglieri. Rispetto ad altre occasioni, ci sembra che l’inserto risulti più compatto... e il fatto di pagare per rileggere (pochi) articoli già editi quasi si dimentica.

In giornata, altri spunti interessanti e nostre abituali segnalazioni.

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