sabato 13 novembre 2021

Bene (anzi, così così), bravi, nessun bis

Nuovo editoriale di Ignazi sul fermare «la campagna a sostegno di Berlusconi» al Colle e apertura di Merlo (in questi ultimi giorni tornata a partecipare alla rassegna Fuori dalla Bolla) su «L’ipotesi estrema delle dimissioni di Draghi per rompere lo stallo» verso il Quirinale, con l’usuale foto metaforicamente significativa della prima pagina di Domani – e sinceri complimenti alla redazione per l’individuarne sempre una anche quando purtroppo tutt’altro che d’impatto – in questo caso del presidente del consiglio colto nell’atto di togliersi la mascherina. In manchette, quinto (e quindi forse ultimo, stando alla statistica) promo del libro autopubblicato su Amazon Il carattere meridionale con le due “endorsement quotes” curiose (più per i... “cognonimi” che per quanto dicono). 

All’interno La Giornata in 7 news e De Benedetti sul vertice di Parigi per la Libia proseguono i Fatti, poi con Trocchia su Forza nuova tra silenzio del governo e lavori dei giudici, accanto di nuovo a De Benedetti sui legami «tra Fiore e i sovranisti amici di Meloni e Salvini», Faggionato sul processi per i fondi vaticani e Preziosi sulle agorà di Letta che han visto tesserarsi Speranza e D’Alema, Holgado sulla «rete di imprenditori alla corte di Matteo Renzi», Lucarelli da Milano sui dubbi riguardo ai “ricordi seppelliti” a Bibbiano e Spimpolo sullo scandalo pedopornografico a Benevento (con un filmato sul sito),

concludendo ancora con Trocchia su «La bomba da cui è nato il sistema di De Luca». 

Dopo l’atteso ritorno di una nuovo foto di 2 pagine del nostro inserzionista preferito alias la “lobby trentina”,

4 lettere (con Passarelli che risponde alla prima, scusandosi di alcune imprecisioni nel suo ultimo pezzo sul Quirinale) e RAV alias Ventura sulla «tolleranza radicale» che occorre nel mondo politicamente corretto aprono le Analisi, poi con Azzollini «in punta di diritto» (occhiello dixit) su «Cosa succede se l’Italia imita il governo austriaco e sceglie il super green pass» e D’Aniello sulla quarta ondata in Germania, chiudendo con l’esperto di terrorismo Pugliese dell’Ispi sulla strage del Bataclan di 6 anni fa, «una lezione che l’Europa non ha imparato». Carelli sul racconto dello sport «portato nel registro delle emozioni»

e Ferrero da Alba (CN) su «Un eroe nazionalpopolare che non si poteva non amare» per ricordare Gian Piero Galeazzi avviano le Idee, poi con il sempre brillante Fabio Vassallo su «Calenda, i giovani d’oggi e le regole dell’engagement» (storie di politicanti e blocchi su Twitter, niente che un boomer non possa saltare) e Russo da Firenze sull’impossibilità d’intitolare uno stadio italiano a Paolo Rossi (perché troppo nazionale e troppo poco radicato in una città) dopo la goffa proposta della Figc, concludendo con un estratto dalla newsletter “Cose da maschi” di Giammei sul senatore star della destra americana (che poi sarebbe statunitense, ma vabbè...) Josh Hawley, «una camicia piena di stereotipi»

In giornata altri spunti, con nostre segnalazioni.

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