mercoledì 3 novembre 2021

«Il dibattito isterico sulle pensioni» e altri risultati

Nuovo editoriale del diretòr sul fatto non banale che «Fermare la crisi climatica costa molto più che 100 miliardi» e un’altra apertura dell’inviato Cotugno da Glasgow sul primo risultato della Cop26 di «tregua tra uomini e foreste», con una bella foto amazzonica e in manchette l’inserzionista di ieri sul volume Galatime

All’interno La Giornata in 7 news e Merlo sul «mistero delle firme mai depositate per il referendum giustizia» (che come ha notato Flavia Fratello a “Stampa e regime” solo Domani ha segnalato) prosegue i Fatti, poi ancora con Merlo nella pagina a fronte su Giorgetti che lancia Draghi per il Colle accanto a Pasquino sul«l’ideologia democratica dell’UE alla prova più dura» (con la sfida di Polonia e Ungheria), Bolzoni sul ritorno di Cuffaro che «vuole prendersi Palermo», Longo sulla politica che «ci lascia in balìa del telemarketing selvaggio» e Moizo da Genova sull’ultima minaccia ai porti che viene però dal parlamento, De Benedetti sull’incredibile storia dell’ex presidente europeo Barroso “uno e trino” nelle famigerate “porte girevoli” tra pubblico e privato, l’ex sindaco bolognese Virginio Merola sul «ridare ai comuni la loro autonomia» per il PNRR, chiudendo con Pellizzari sull’inferno talebano «bagno ghiacciato per chi non si piega»

Il ritorno dopo quasi 2 mesi del duo Franzini & Raitano con l’usuale raziocinio sul «dibattito isterico sulle pensioni» che ovviamente «non aiuta a risolvere i problemi» apre le Analisi, poi con 5 lettere (senza risposte) e l’europarlamentare PD Pierfrancesco Majorino sul «coraggio che manca all’Europa per capire e gestire l’immigrazione», Susini sui No-pass travestiti da deportati «prodotto della banalizzazione della Shoah» e Russo da Firenze sulla parabola di Blatter e Platini «dèi del calcio finiti nella polvere», Giro sul golpe in Sudan che «aggiunge instabilità tra le due sponde del mar Rosso» e infine Cocco su Xi e Biden che soli «possono fermare il conflitto fra Cina e Taiwan». 

Tornano 2 articoli in 2 pagine per la sezione Idee, con Cornia nel dibattito su schwa e dintorni,

e l’esordio di Desirée Massaroni sul cinema italiano di oggi che «può imparare dalla libertà di Marina Cicogna», prima donna produttrice nel nostro Paese, 50 anni fa premiata con l’Oscar e da venerdì nelle sale in un documentario sulla sua carriera pionieristica. 

In ultima pagina un’insolito promo — nel senso di impaginazione meno banale e più creativa del solito, speriamo non una tantum — su un’ancor più insolito DopoDomani tutto a fumetti (peraltro il secondo, sebbene il primo curato da Costantini) previsto la prossima domenica.

Lungo la giornata, altri spunti e nostre segnalazioni

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