giovedì 20 gennaio 2022

30 Papi veri al Quirinale, prima di uno falso eventuale

Apertura a sorpresa con fotonotizia come al lunedì, sotto i richiami ad Attanasio, De Benedetti e l’esordiente Di Michelis, accanto all’editoriale di Ignazi sul futuro di Salvini nella scommessa sul Colle: l’apertura di Fittipaldi & Tizian (peraltro tornata a essere giustamente attribuita agli autori, come un richiamo più evidente “in copertina” ma pur sempre un rimando all’interno) è su un nuovo scoop sui pagamenti a una donna legata a un giudice di Cassazione che sentenziò su Berlusconi, ripreso in una nuova «Elaborazione grafica Domani» da una vecchia foto trionfante che crea un “effetto rossonero”, molto milanista ma (forse non casualmente) affine anche a certo immaginario da Terzo Reich... In manchette, nuova alternanza con rientro del FAI. 

All’interno la cover story sull’indagine dell’antiriciclaggio con «i soldi alla donna misteriosa» prosegue i Fatti, con un trafiletto di nuovi «Versi Quirinali» di Cornaglia nel 2018 stavolta su Giorgia Meloni e una colonna di Merloni «in punta di diritto» su Berlusconi che (tralasciando il caso del gennaio 1994, peraltro non troppo dissimile) «non ha i requisiti per essere eletto capo dello stato», La Giornata in 7 news e Merlo sull’ultimo Csm con Mattarella,

Preziosi & Di Giuseppe sulla corsa al Colle, Romanelli su Mattarella che rifiuta il bis «come ha fatto Washington», Martini sull’armatore Onorato non salvato dalla politica, Attanasio sull’aumento dei dubbi sulla morte dell’ambasciatore suo omonimo (e stavolta non c’è il corsivo in calce per segnalare la curiosità al lettore...), Da Rold da Milano su Scholz per l’Ucraina a Davos, Holgado sulle isole Tonga che ora temono anche il Covid e infine un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Lucarelli da Milano a una 26enne che lotta contro una sclerosi multipla e (incredibile, ma vero) il padre No-vax. 5 lettere (senza risposte) e l’opinione del giurista Petrillo con il collega Vincenzo Mongillo sul «traffico di influenze» di Grillo aprono le Analisi, poi De Benedetti sull’inizio di Macron alla presidenza europea «non poi così liberale»

e Caselli sulle disuguaglianze all’origine della crisi in Kazakistan, Penati sul Trono di Spade (nel titolo purtroppo non in corsivo, né sul cartaceo né sul sito...) di Generali (con la solita foto dell’insegna in posa sul grattacielo “Storto” a Milano l’8 luglio 2018, ormai la più “riciclata” nella storia di Domani) e Seghezzi sugli incentivi contro il lavoro povero, chiudendo con Holgado sui sauditi «a caccia di minerali e pubblicità per l’impresa della transizione» e Giro sull’inflazione «porta verso la crisi di Erdogan». 

Lo scrittore Davide Minotti (da oggi in libreria con la raccolta di poesie Esili nidi) apre le Idee sul caso «di cui si parla troppo poco» della collega dissidente turca Aslı Erdoğan (con la i senza punto e la g con il breve, che peraltro c’è nel sito ma nradon nel cartaceo....) raccontandone gli incontri comuni, il giovane Jacopo De Michelis illustrato da Campagna con tratto “sporco” sul suo debutto La stazione 

e De Cesaris «verso il 27 gennaio» (perché oggi nell’occhiello non stava «il Giorno della Memoria») sul «Vietato dimenticare Auschwitz e il furto del tempo». 

In ultima pagina, riecco il promo con QR code dell’abbonamento digitale e cartaceo insieme. 

Lungo la giornata, altri spunti,

una nuova newsletter, curata da De Luca, e nostre segnalazioni.

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