domenica 23 gennaio 2022

Un “DopoDomani” (giustamente) presidenziale

28° Domani cartaceo da 32 pagine (ormai il 9° a 2,50 euro, anche se chi ha comprato i primi 2 facoltativi in edicola per diversi giorni aveva speso la stessa cifra), ancora con la presenza dell’inserto stampato DopoDomani in abbinata obbligatoria al centro (con 16 pagine in numeri romani). Nel frattempo il nostro post di ieri è schizzato subito sotto il podio dei tre i più letti di sempre: grazie a tutti!

Tornano sotto la testata i richiami, con la prima volta con quello dell’inserto a sinistra anziché al centro (e ci può stare) e indicato come «Lo speciale» (anziché il suo nome e il fatto che sia un inserto), poi Angela Martini sulla scuola per i Fatti e Cattelan sul cortocircuito creativo per le Idee: viene quindi ancora una volta “sacrificata” (almeno in questi strilli di prima), paradossalmente la sezione Analisi che nel questionario dello scorso agosto apre aver riscontrato il miglior risultato (che in fondo troviamo giusto: è lì che si vede più la differenza con i concorrenti). Poi l’editoriale del — come sempre — corrosivo ma ineccepibile Meletti su «Cosa insegna il caso Stellantis» (che è solo l’occhiello: il titolo recita «Il capitalismo ridotto a una caccia agli aiutini di stato») e l’apertura di Preziosi (che proprio da domani condurrà Prima Pagina su Radio 3) sulla fine politica di Berlusconi che «diventa un problema per Draghi». In manchette, il rientro del FAI. 

All’interno La Giornata in 7 news e Ricciardi sul rispuntare dei Verdi proseguono i Fatti, poi — dopo l’inserto di cui come al solito parleremo fra poco — il diretòr sull’ultima follia di Berlusconi «solo una barzelletta triste»

e i “Versi Quirinali” di Cornaglia nel 2005 sulla diplomazia «quando Franco era ministro» (inteso come Frattini), Balotta su «Ita in vendita con ricavi dimezzati» e la colonna domenicale di Formica sull’accordo di legislatura «soltanto un inganno», De Benedetti su come la giornalista Carole Cadwalladr «ci insegna a difenderci dalle “sberle”»,

Russo da Firenze & Romano da Avellino sul «conflitto tra i colossi per il controllo dei live data», chiudendo con la testimonianza di Angela Martini da Padova per «l’inchiesta lunga un anno di Domani» sulla scuola non «affatto uguale per tutti gli studenti» dalle prove Invalsi

5 lettere (senza risposte) e Penati su Draghi che «per l’economia cambia poco dove starà» aprono le Analisi, poi con il “Diario europeo” di Saraceno su un’Agenzia del debito che «potrebbe soddisfare anche le esigenze dei paesi frugali» accanto ad “Areale” di Cotugno sull’idea di «un trattato per ridurre finalmente l’onda della plastica», 2 pagine del caporedatòr Ferraresi sul bilancio di Biden «impietoso per chi ha creduto nel suo mito» (con grafici da FiveThirtyEight, dal numero dei “grandi elettori” USA) e infine il giurista Adam Levitin sul blocco di concorrenza con la sua chiave digitale su iPhone, uscito in inglese 10 giorni fa su ProMarket (la rivista online dello Stigles Center alla Booth School of Business nell’Università di Chicago che il diretòr dirigeva prima di esser chiamato a Domani: qui un’interessante intervista del novembre 2019 quando aveva lasciato da due mesi Il Fatto Quotidiano).

Ancora una volta la pagina degli editor apre le Idee, con “La posta del Cuore” di Pilotti illustrata da Campagna (con il caratteristico tocco di rosso nel titolo e quello sotto il disegno a mo’ di dida)

e la classifica dei libri commentata da Cottafavi con l’immagine-logo di Campagna, per concludere con un’intervista “classica” (con le domande in neretto) ma “impossibile” (essendo l’intervistato morto nel 2000 realizzata quasi un anno fa per Art Review) di Maurizio Cattelan a Chen Zhen, dal nuovo volume Index con suoi 130 incontri. 

Al centro del giornale il 27° DopoDomani cartaceo e digitale (dei 34 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuari sotto la testata si dice “Numero 30”), con copertina fotografica di Mattarella che si veste per uscire, sotto il titolo «Avanti un altro» e il sottotitolo «La corsa al Quirinale». 

All’interno dopo un articolo inedito d’introduzione di Passarelli su come «tra norme e politica» si elegge il capo dello stato (più una colonna di calendario e regole anti Covid), seguono i suoi 4 articoli già editi sui presidenti precedenti Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella, un altro inedito di Merlo sugli «errori da non fare» nel «gioco del Colle» a cui è dedicato il suo podcast più recente (segnalato con l’opportuna indicazione dell’illustrazione di Valentina Vinci a pagina XVI) e quello già edito sul «Tutti vogliono una donna ma poi non la votano» (purtroppo compreso il refuso «un’escamoge» con l’apostrofo nel sommarietto...), chiudendo con i due noti (gran) pezzi di Meletti sugli “eterni attendisti” Casini e su Amato. 

In giornata, altri spunti e segnalazioni.

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