sabato 5 febbraio 2022

Senza millenarismi, con “Domani” siam già a 500

500° Domani cartaceo e digitale, curiosamente con una foto d’apertura piena di studenti come il primissimo, 17 mesi fa. Un grazie anzitutto al diretòr, alla redazione e ai collaboratori (massì, e un pochino piccolo piccolo anche a noi!) per un quotidiano già interessante e per certi versi imperdibile, ma che soprattutto ha ancora ampi margini di miglioramento in un panorama che si prospetta ancor più fluido dell’anno e mezzo passato fin qui. 

Prima pagina canonica, con un editoriale di Bragantini sulla (immutabile?) nuova legge elettorale, un’apertura di De Luca sugli studenti tornati in piazza (indicati come «100mila» su carta e «Centomila» sul sito, chissà perché...) e in calce i richiami a Formica su parlamento e governo, Urbinati sulla svolta presidenzialista e Lucarelli che intervista Michele Bravi a Sanremo. Come ieri rimane in edicola (facoltativo) il supplemento DopoDomani non segnalato in nessun modo in prima ma in tutta l’ultima pagina, mentre in manchette torna il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e Preziosi sul governo dopo il discorso di Mattarella proseguono i Fatti, poi il vice caporedatòr Imberti sulla situazione in Forza Italia (nel titolo tornato grazie al cielo a essere scritto «FI» anziché «Fi») e la colonna di Formica (95 anni tra meno di un mese!) sulla «casta dei non eletti e il razzismo dei migliori», Cocco su Putin a Pechino nel «ritrovo degli amici di Xi» (con un trafiletto di Redazione su Grillo filocinese),

dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Martini sul calcio in crisi che «chiede aiuto agli scommettitori. E allo stato» e Penati su Lagarde che alla Bce «ha distrutto la credibilità costruita da Draghi», Di Girolamo da Campobello di Mazara (TP) sul «buco nero dei posti letto per i malati Covid in Sicilia» accanto a Seghezzi sull’assenza di transizione ecologica senza relazioni industriali,

ancora Penati sul non bastare «un rating verde» per salvare l’ambiente e infine il diretòr sui numeri di Amazon a rivelare «che siamo tutti in trappola»

2 lettere (senza risposta e con la prima lunga una colonna e mezza, da un docente alla Sapienza che comunica la sua esperienza “ibrida” in risposta all’articolo di Marzano di giovedì) e Urbinati sulla svolta presidenzialista da evitare aprono le Analisi,

con Salvatore Vassallo sul sistema elettorale perfetto che ovviamente non esiste «Ma i partiti continuano a cercarlo», Bonelli di Europa Verde in replica all’intervista di ieri al sindaco Ricci sullo sbarramento al 5%, Giurato da Milano sull’Elevato Grillo che «ha dissolto il brivido mistico» del M5s, Pugliese dell’Ispi sul non sottovalutare il neo-decapitato Isis, per chiudere con Mariti (definito «@piuttosto_che», dal suo account Instagram) sulla paura incontrollabile di non saper parlare di Sanremo (naturalmente inteso come Festival: è uno spunto per la Fomo, cioè la Fear of missing out: la paura sociale di sentirsi esclusi) e Lamberti sugli «Infiniti giri di parole per nascondere il senso delle canzoni» riassunti nell’occhiello: «Edulcorare tutto». Piccinini su Zanicchi «insospettabile cantrice del sesso senza amore» dà il via alle Idee, poi con un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Lucarelli da Milano a Michele Bravi

e in chiusura “Cose da maschi” di Giammei illustrato da Falzone su «chi ha le chiavi del Quirinale». 

In ultima pagina ancora il promo del DopoDomani supplemento non obbligatorio, in edicola fino a mercoledì «a 1,30 euro (più il costo del quotidiano)».

Lungo la giornata, oltre ai tanti articoli sul Festival di Sanremo con tutti i cantanti (più qualche extra) disegnati dall’instancabile Campagna, nonché al codice per un mese di abbonamento gratis a Domani, altri spunti e nostre segnalazioni.

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