martedì 8 febbraio 2022

«Un giornale attento ai suoi lettori e a tutti i cittadini» (cit.)

Anche oggi in prima pagina impostazione tradizionale, con richiami a Di Giuseppe, De Monticelli e Lamberti, poi editoriale del diretòr sulcentrosinistra (dove «Soltanto il PD può salvare i 5 stelle dal disastro») e soprattutto un’apertura di Ciconte dell’associazione Terra! sulla grande distribuzione che«nasconde il vero costo dell’inflazione» (con foto dall’Esselunga di via Rubattino a Milano) e dimostra che... Domani è differente, per citare uno spot su una banca (prendendo il nostro titolo da un tweet di apprezzamento di una collaboratrice saltuaria). In manchette immobile il FAI.

All’interno La Giornata  in 7 news e De Luca sull’obbligo di mascherina all’aperto che decade venerdì proseguono i Fatti, poi con Di Giuseppe sulla sospensione di Conte da capo M5s e (come «LDG») sull’avvocato che «guida la guerra all’ultimo cavillo», un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi a Emma Bonino su Draghi «oltre il 2023», De Benedetti sul «gioco rischioso di Macron»da Putin e Caselli sull’Europa che tra USA e Russia dovrebbe rimanere neutrale, per finire con Erler sulla poco credibile prospettiva di chiudere Facebook eInstagram in Europa (figurarsi!) e Martini su consulenze e spese nel semestre di fuoco dell’Eur (intesa come SpA).

Lo storico Štefan Čok sulle «complessità del Giorno del ricordo e delle foibe ignorate dalla scuola» apre le Analisi, poi con 2 lunghe lettere (senza risposte, una per colonna: ed è la prima volta di una curiosa simmetria di questo genere) e Raffaele Simone sull’Italia che «perde i suoi (tanti) giovani scienziati di talento senza fare davvero nulla», Penati sull’Italia che «inforca la solita vecchia bicicletta, mentre il mondo viaggia in Ferrari» e Giro sul governo che vuole cambiare l’assistenza sanitaria agli anziani, Pagano sul «Sospendere i brevetti sui vaccini non basta. Serve una riforma del WTO», De Monticelli sulle Olimpiadi “verdi” di Milano-Cortina che «stanno devastando il territorio», concludendo — dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni — con un singolare (un’altra primizia in questo modo) confronto a tre con brevi articoli di De Benedetti, il caporedatòr Ferraresi e Meletti con titoletti in rosso sotto il titolo «Se la televisione non va dal papa il papa va in televisione».

Un estratto dal nuovo libro Confini invisibili di Barbara Gallavotti — una delle, se non la, meno soggetta a montarsi la testa dalla visibilità mediatica assunta in tempi di pandemia, anche se non completamente (è umana anche lei, dopo tutto) — dà il via alle Idee, per poi affrontare con l’arguta una riflessione di Lamberti su come la cultura popolare sta iniziando a educarci alla morte (anziché rimuoverla come si fa ormai dai tempi del “boom” economico) che «Netflix sa meglio di noi». 

In ultima pagina ancora il promo del DopoDomani facoltativo tutto a fumetti, in edicola fino a domani. 

Lungo la giornata, altri spunti

e nostre segnalazioni.

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