venerdì 25 marzo 2022

Dopo “Scenari” e un mese di guerra, riecco “DopoDomani”

Ultimo giorno con disponibile a richiesta il supplemento Scenari, nonché il primo in cui torna per un’altra settimana DopoDomani (e lo stesso capiterà venerdì, con uno speciale dossier di Scenari!) nel giorno dello sciopero per il clima dei Fridays for Future. Segno di vitalità editoriale e di richiesta di informazione del pubblico, nel 30° giorno di guerra in Ucraina e 30° Speciale TGla7 consecutivo con Fabbri ospite in studio. 

In prima ancora richiami sotto la testata, al vicedirettò Fittipaldi sulla strage degli ufficiali russi, Strazzari sugli errori occidentali e Insolia che intervista Michielin, poi un editoriale di Bragantini sul risparmio energetico e un’apertura di Ricciardi sul piano USA di mandare più gas all’Ue («ma non basterà a liberarci di Mosca»). In manchette anche oggi il bel promo con QR code del podcast del diretòr “Appunti” (oggi con Giro) e per l’ultimo giorno nessun riferimento al secondo supplemento a richiesta Scenari disponibile fino a oggi, forse perché pare ormai venda più di Domani ed è esaurito... 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e De Luca sugli scambi di prigionieri «parentesi umana nel conflitto brutale» sopra il “Bollettino di guerra” del suo doppelganger «DMD» proseguono i Fatti, poi con De Benedetti sulla «guerra miglior alleata di Joe Biden per riavvicinare a sé l’Unione europea» e Holgado sulla battaglia per bloccare i siti web, Fittipaldi sui 77 comandanti e generali russi morti in questo primo mese d’invasione tutt’altro che  Blitzkrieg, Preziosi sull’Anpi e come «Da. Prez.» resistendo anche a Mattarella e Liliana Segre, Martini sulle tante spese Ue per la difesa pur non essendo potenza militare e Cocco sulla continua ambiguità cinese con Mosca, Merlo su Salvini che guarda al Ppe per costruire il nuovo centrodestra e come «Giu. Me.» sullo slittamento della riforma del Csm («Manca la mediazione sul testo»), Cotugno sul nuovo sciopero contro la crisi climatica e abbreviato (per la prima volta, sua e tripla su Domani) chiudendo la sezione come «Fer. Cot.» sulla «inutile mossa di greenwashing» (addirittura in corsivo nel titolo!) del«l’acqua del Sindaco» Sala (sì, avete letto bene...). 

Grieco dal Vaticano sulla consacrazione a Maria con cui il Papa «abbatte le cortine di ferro della Chiesa» apre le Analisi accanto a Beretta & Vignarca della Rete italiana pace e disarmo che rispondono a Cuperlo sulla sinistra e le armi,

poi con 2 lettere (la risposta di Cuperlo ad Armeni e una sull’Ucraina nell’Ue a cui risponde il diretòr) e il capo redatòr Ferraresi su Madeleine Albright «scomparsa nell’ora più buia», Signorelli sui video deepfake nella guerra («La fine della guerra come l’abbiamo conosciuta», dice l’occhiello quasi citando i R.E.M.) ed Erler su Google che anticipa la chiacchierata «svolta nelle app», Strazzari sugli «errori occidentali nella lettura della mente di Putin-Smerdjakov» (personaggio-chiave de I fratelli Karamazov di Dostoevskij),

concludendo con Granaglia per «l’inchiesta lunga un anno di Domani sulle disuguaglianze» (ma l’occhiello cita solo la prima e l’ultima parola) sull’insufficienza del limitare le conseguenze senza occuparsi delle cause accanto alla storica Maria Giuseppina Muzzarelli sulla società medievale che interviene come lei alla rassegna “Disuguaglianze e democrazia” curata dal Mulino alla Nuvola di Roma domani. 

Ancora 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con un’intervista “classica” di Insolia alla cantante Francesca Michielin per il suo primo romanzo Il cuore è un organo

e Pacifico sulla raccolta di racconti Confessioni di una coppia scambista al figlio morente di Alessandro Gori senza l’uso del suo alias Sgargabonzi. 

In ultima pagina la parte alta della prima pagina del supplemento DopoDomani, da oggi in edicola per una settimana (la formula ormai abituale, con poche eccezioni). 

Allegato a richiesta, dopo quasi due mesi ecco quindi il 29° DopoDomani cartaceo e digitale (dei 36 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuari sotto la testata si dice “Speciale 33”), dal titolo eloquente «La guerra alla transizione ecologica» con in prima una foto e un editoriale del diretòr sulla «riscossa delle lobby per cancellare gli impegni». 

All’interno l’articolo introduttivo è ovviamente firmato Cotugno, con un trafiletto sulle microrivoluzioni degli Eugenio di Via di Gioia e una colonna di Filippo Sotgiu e Laura Vallaro dei Fridays for Future, Ricciardi sui «Rigassificatori e meno consumi per emanciparci dalla Russia», Mark Lynas sui dittatori che non risolveranno la crisi climatica in un pezzo uscito in inglese su Persuasion pochi giorni fa e Holgado sulla preparazione della Cop27 in Egitto a novembre, poi la ristampa dei 6 articoli di Cotugno sui «materiali contesi» con lo stesso occhiello in verde (come in tutto l’inserto) ma numerato e mappamondi di Campagna per ognuno (litio, cobalto, silicio, alluminio, nichel e il gruppo di 17 metallici detti terre rare), con in mezzo una grande mappa dei principali siti estrattivi in attività nel mondo come paginone centrale e a seguire la ristampa del pezzo di Cima sul nucleare pulito che «non esiste e forse non esisterà mai», con trafiletti di Redazione sulle parole di Draghi e la tassonomia europea. 

In ultima pagina il promo con QR code della newsletter “Areale” (ovviamente).

Lungo la giornata, oltre al liveblog sull’Ucraina altri spunti un colpo di scena pomeridiano e nostre segnalazioni.

In serata, il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale). 

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