sabato 26 marzo 2022

Ma alla fine, l’Italia sul gas russo che cosa vuol fare?

Continua il layout classico con in alto i richiami a Preziosi sul parlamento, Pirozzi sulle armi, Lamberti su Julian Barnes, poi l’editoriale di di spalla sinistra di Giro su «Un’Ucraina modello Cipro per fermare i bombardamenti» e l’apertura del diretòr sull’Italia dei «molti annunci e pochi fatti» per il gas che finanzia Putin, con un’immagine del corteo dei Fridays for Future a Berlino. In manchette, ancora il bel promo con QR code del podcast del diretòr “Appunti” (in realtà oggi silente, e senza nemmeno la scritta sopra il disegno di Pericoli!) e ancor più incredibilmente nessun riferimento al nuovo DopoDomani sulla guerra alla transizione energetica da ieri in edicola a richiesta fino a venerdì. 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca su Mariupol con il “Bollettino di guerra” come «DMD» proseguono i Fatti, poi con ancora De Luca su Biden in Polonia con il cambio di obiettivi militari russi e Holgado sul vertice israeliano «che cambia gli equilibri del Medio Oriente», una bella pagina curata da De Benedetti (con “dispacci” di Olga Gnatkova del moldavo NewsMaker, Nelly Didelot del francese Liberation, Teresa Roelcke del tedesco Der Tagesspiegel e Mical Kokot della polacca Gazeta Wyborcza) sui rifugiati ucraini che cambiano la storia dell’Europa,

Preziosi sulla guerra «alibi perfetto per un parlamento impantanato» e Urbinati sul conflitto che «ha avvelenato il dibattito pubblico» come gladiatori, chiudendo con Longo sull’accordo europeo «per fermare l’avanzata di Big Tech» e Balassone su come al riguardo «La tartaruga europea batte l’Achille americano». 

Penati sul «fallimento dello stato azionista che ha solo il potere di nominare» dà il via alle Analisi,

poi con 5 lettere (senza risposte) e Pirozzi sulle armi all’Ucraina «imperativo morale e una necessità politica», un gran pezzo della storica Stefania Bernini da Ca’ Foscari con il politologo Jan Zielonka da Oxford sulla guerra fatta di complessità «e i talk non sono il bar del paese» (stavolta davvero con la P minuscola, anche se Domani la usa pure parlando di stati...), per poi chiudere con due interventi del sociologo Arnaldo Bagnasco e dell’economista Emanuele Felice sui temi di cui intervengono oggi alla rassegna “Democrazia e disuguaglianze” curata dal Mulino alla Nuvola di Roma (gratificati dei trafiletti biografici di Domani rimersi dall’oblio per l’occasione). 

Russo da Firenze sullo sfascio del calcio italiano «iniziato vent’anni fa» apre le Idee, accanto a Cacciola alias Martina dell’Ombra sui lati positivi della sconfitta con la sua ormai immagine-logo di Campagna, poi “Cose da maschi” di Giammei illustrato da Falzone e Lamberti sul «Perché abbiamo smesso di parlare della morte», con gran riutilizzo ad hoc di Klimt da parte di un ispirato Campagna.

Lungo la giornata, oltre al liveblog sull’Ucraina altri spunti e nostre segnalazioni.

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