domenica 10 aprile 2022

E dopo poco più di un mese, un altro “Domani” a 20 pagine

Sovracoperta a sorpresa (con la consueta numerazione romana) sull’artista ucraino Nikolaj Kolomiets che ha creato dei laboratori quotidiani nella metropolitana di Kharkiv con i bambini che vivono lì dall’inizio dell’invasione: Luca Fiore lo incontra e ne racconta il lavoro, raccogliendo alcuni dei più emozionanti pubblicati sui social e utilizzabili – come racconta una colonna biografica – a titolo gratuito se non a fini di lucro. Nell’incipit si dice: «Fuori di qui c’è la guerra. Tutti siamo in pericolo. Ma la vita continua, perfino gli spazzini fanno ancora il loro lavoro. È una delle tante forme di eroismo della gente comune». Mykola Kolomiets parla dal suo studio d’artista in un seminterrato di Kharkiv che da oltre un mese è diventato un rifugio. Parla via Zoom, accanto a lui un piccolo acquario, la parete alle sue spalle è dipinta con colori sgargianti.

In realtà in fondo poi lo si chiama Nicolaj, ma è probabilmente dovuto all’eterna questione della traslitterazione, che ad esempio fa scrivere ad alcuni giornali Kyiv anziché Kiev (ma è un po’ come London e Paris, alla fine bisogna far delle scelte altrimenti non se ne esce più).

Nella “vera” prima pagina, richiami sotto la testata a Lucarelli, il giurista Glauco Giostra e Carzaniga, poi editoriale di Felice sulle risposte che l’Europa deve dare alla guerra e apertura di Tarchi su «Cosa rischia la Francia se all’Eliseo arriva Le Pen al posto di Macron». In manchette ancora il promo con QR code del podcast “Appunti” (nonostante la pausa del weekend) e incredibilmente già senza nessun riferimento al supplemento DopoDomani disponibile fino a venerdì (né al fatto che la curatrice Michela Rossi in arte Sonno abbia vinto il premio Nuovi Talenti alla fiera Romics...). 

All’interno La Giornata in 7 news e Merlo sul conflitto ucraino più “Il bollettino di guerra” dalla Redazione proseguono i Fatti, poi con Da Rold da Milano sul cambio ai vertici dell’esercito russo e Pasquino sui nostri dibattiti pubblici, De Luca sulla «parabola di stupidità militare» (occhiello dixit) vale a dire la «bufala dei missili ipersonici», De Benedetti da Parigi sulla «presa della Bastiglia dei ragazzi tagliati fuori dalle presidenziali»

e Assael di LechLechà su «L’antico odio di Le Pen per la macellazione rituale»,

la quarta puntata dell’inchiesta di Casadio sugli «amici di Putin nella ricerca sul vaccino» e una colonna del diretòr dopo gli attacchi social del M5s su «Quello che i Cinque stelle e Conte non hanno capito», D’Aprile sulla Turchia «ormai il paradiso fiscale degli oligarchi russi» e infine un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Lucarelli a Lucia, un’italiana che vive a Shanghai da 7 anni e racconta il lockdown infinito imposto con la forza e nel silenzio dal governo cinese

4 lettere (senza risposte) e Salvatore Vassallo sui rischi che corre Macron «frutto del suo successo» aprono le Analisi, poi con Giostra contro il sorteggio al Csm («Le riforme della giustizia non devono essere una forma di rivincita sulla magistratura») e Bruni sul modello occidentale che «ha dei difetti ma non giustifica il né né», per chiudere con Ungaro sulle promesse tradite di Macron

e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Carzaniga sulla valorizzazione del cinema francese (a partire dalla serie tv Chiami il mio agente!) apre le Idee, Poli sulla grande retrospettiva parigina dello scultore Charles Ray

e a chiudere la pagina degli editor, con “La posta del cuore” di Pilotti illustrata da Campagna (e il caratteristico tocco di rosso nel titolo, più quello sotto al disegno a mo’ di dida e il disegnino delle buste)

e “La classifica dei libri” commentata da Cottafavi (con in calce l’immagine-logo di Campagna). 

Lungo la giornata, altri spunti

e oltre al serale liveblog sulla Francia, nostre segnalazioni.

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