sabato 9 aprile 2022

Un mese e mezzo di guerra, anche basta

Tornano sotto la testata l’editoriale con un appello di Roberto Esposito & Urbinati per l’embargo del gas (e una petizione su Change.org, senza alcun accenno nel cartaceo...) e un’apertura del diretòr sul potersi permettere di togliere il gas alla Russia (sotto l’inquietante immagine dei corpi esumati dalle fosse comuni di Bucha). Come sabato scorso, richiami in calce a Di Giuseppe su von der Leyen, De Benedetti su Macron e il caporedatòr Ferraresi su una bizzarra paranoia di regime russo. In manchette ancora il promo con QR code del podcast “Appunti” (nonostante la pausa del weekend, ancora senza scritta sopra al disegno...) e DopoDomani nella usuale ultima pagina con grafica un po più “movimentata” nell’impaginazione (anche se lo stesso diretòr ha notato di non trovarlo già più in edicola). 

All’interno La Giornata in 7 news e Di Giuseppe sulla visita di von der Leyen a Kiev più “Il bollettino di guerra” di Redazione proseguono i Fatti, poi con Holgado sulla strage alla stazione e Gabriele Segre sul «dialogo fra “alterità”» unica via per costruire il progresso, la terza puntata di Casadio sugli interessi di Putin negli studi dello Spallanzani nel 2020 per il vaccino Sputnik (e venderlo, più che darlo ai suoi concittadini) e Giro perché l’Onu «indichi la via migliore alle parti in guerra», concludendo con Panarelli (di ritorno sul cartaceo dal 7 novembre) sulla base militare da costruire nel parco naturale di Pisa con i soldi del PNRR e Ricciardi sull’Anpi che non sarà parte civile nel processo sull’assalto alla Cgil

Penati sull’inflazione e le banche centrali accanto a Salvatore Vassallo sugli «amati evasori» della Destra aprono le Analisi, poi con 3 lettere (senza risposte) e Coratella dell’Ecfr sulle presidenziali francesi «opportunità per aprire uno spazio politico all’Italia», De Benedetti da Parigi (lasciata Pudapest per seguire altre elezioni) su Macron «Da presidente di guerra a candidato dimezzato», Russo da Firenze su «l’oligarca a forma di matrioska» Abramovich, Azzollini sui protocolli anti contagio «pieni di norme che non hanno più senso»

e a chiudere la sezione l’ormai stabilizzatasi rubrica “La malafede” di Cacciola alias Martina dell’Ombra sullo stare al fresco «rivoluzionario in tempi di guerra» con l’immagine-logo di Campagna. 

Antonelli da Milano sulle influencer russe contro Chanel accanto a Pezzali sulla «scelta inclusiva di Disney» ovvietà per i bambini aprono le Idee,

poi con Raffaele Simone sulla «farsa dell’esame impossibile per diventare insegnante di ruolo» e Carelli su «Quel marziano di Lundini» che ha reso serio il nonsense,

Ferraresi sul supposto sosia di Mark Twain che ha messo in crisi la propaganda di Putin, per finire con “Cose da maschi” di Giammei illustrato da Falzone. 

Durante la giornata, dopo un mese e mezzo nessun liveblog sull’Ucraina ma altri spunti

e nostre segnalazioni.

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