venerdì 8 aprile 2022

E dopo “Scenari”, riecco un altro “DopoDomani” a fumetti

Sotto la testata richiami a Tizian, Penati e Piersanti, poi editoriale del diretòr sul sempre più incredibile Conte che nel 2020 «ha asservito la ricerca italiana alla Russia» e apertura di Ricci su «l’unica guerra che interessa ai parlamentari» italiani cioè quella sul fisco (senza ritegno), con foto “composta” di Salvini e Draghi. In manchette stabile il promo con QR code del podcast “Appunti” (oggi con Luigi Marattin) e nessuna indicazione (a parte un paio di segnalazioni sui social) sull’ultimo giorno di disponibilità del supplemento Scenari dossier da 48 pagine in edicola fino a oggi (per chi lo trova), dando al nuovo DopoDomani annunciato solo ieri via social l’ormai tradizionale ultima pagina con grafica un po più “movimentata” nell’impaginazione. 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca su von der Leyen a Kiev con “Il bollettino di guerra” della Redazione proseguono i Fatti, poi con Da Rold da Milano sull’Onu che «cerca di rimediare alla sua impotenza con Mosca», Cocco su Pelosi che non va a Taiwan perché positiva ma che ovviamente fa infuriare la Cina e ancora il diretòr sulla questione dei condizionatori contro Putin «presa sul serio», Malan da Milano sugli incentivi alle auto che «fermano la transizione verde», la seconda puntata di Casadio su cosa stavano cercando gli scienziati russi a Bergamo, Merlo sulla nomina di Marcello Viola “papa straniero” alla procura di Milano e Trocchia sulla donna a Caltanissetta ennesima «vittima della violenza e del sistema», chiudendo con Tizian sulla condanna dei Carabinieri per il depistaggio sul caso Cucchi e il garante nazionale dei detenuti Mauro Palma sul Covid che ha mostrato «un altro modo di pensare il carcere». 

Penati sul «futuro tra inflazione e recessione» e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni aprono le Analisi, poi con 3 lettere (senza risposte) e Alfredo Roma su come cambia l’economia italiana di fronte alla guerra, De Benedetti da Pudapest sull’offensiva culturale di Orbán «dal suo avamposto illiberale»,

Lacetera per “l’inchiesta di Domani lunga un un anno” sul doppio effetto di guerra e pandemia sulle disuguaglianze 

e infine Morando da Trento su «Mandanti, depistaggi ed eversione» per la strage di Bologna di cui la condanna di Bellini «è solo l’inizio». 

Un raro articolo unico per le Idee, con Piersanti sull’ideologia che si dissolve nel gran libro Stalingrado di Vasilij Grossman appena tradotto da Adelphi.

Allegato a richiesta, dopo due settimane riecco il 30° DopoDomani cartaceo e digitale (dei 37 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuari sotto la testata si dice “Speciale 34”), sul tema «Il limite» e il quinto tutto a fumetti, per la terza volta curato da Michela Rossi in arte Sonno e naturalmente con copertina disegnata (non si sa da chi, non essendo nemmeno indicato...) con i nomi degli autori almeno in ordine alfabetico, ancora l’assenza di un sommario ma soprattutto la fastidiosissima mancanza delle indicazioni degli autori di alcune opere, rintracciabili soltanto dalla loro firma... a parte la maggioranza delle pagine in anteprima dal Baba Jaga Fest “Storie e disegni dall’Europa Orientale” che si tiene alle Industrie Fluviali di Roma da oggi a domenica (il che lo rende ancora più incomprensibile: a maggior ragione, che senso ha non indicare gli autori in calce anche alle altre pagine? Mistero...). Una costanza che troviamo imbarazzante perché trasmette una sensazione di sciatteria, che non è certamente effettiva (tanto più per la lodevole iniziativa su Instagram di dettagliarne gli autori) anche se purtroppo lo sembra, ma tant’è. 

All’interno ecco quindi 10 autori in storie in ordine cronologico di Simone Angelini, Ritardo (alias Giulia Cellino) e in anteprima la lituana Akvile Magicdust, Andrea De Franco, Eliana Albertini, Aleksandar Zograf (il serbo Saša Rakezić) e la bulgara Kalina Muhova, quindi Valerio Bindi, la stessa Sonno e Fumettisottovuoto (all’anagrafe Federica Del Proposto), con un’ultima pagina che permette di godere del disegno di Tullio Pericoli del 1995 fin dall’inizio usato come logo del podcast “Appunti”.

Lungo la giornata, oltre al liveblog sull’Ucraina altri spunti e segnalazioni.

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