mercoledì 8 giugno 2022

Effetti e conseguenze (ma né farfalle, né teoria del caos)

Oggi richiami a Preziosi, Seghezzi, Lussone, editoriale di Bazzi sui Pride e apertura di Da Rold da Milano su Erdogan mediatore «per distrarre dai problemi interni». In manchette torna dopo oltre 3 mesi (anche se sotto la sovracoperta su Pasolini) il promo della newsletter “Areale”, mentre ormai non si nota nemmeno più l’assenza di segnalazioni cartacee del supplemento mensile a richiesta Finzioni (32 pagine in edicola da metà mese per quattro settimane) e del supplemento settimanale Scenari (20 pagine in edicola come ogni venerdì per una settimana), oggi nemmeno in ultima pagina del nuovo supplemento mensile DopoDomani a fumetti. Avere tre supplementi al quotidiano e non segnalarne nessuno vuol dire avere una community davvero potente (boomer compresi, per citare una lettera di oggi), però indicarli ogni giorno sul cartaceo con una semplice frase non costa nulla... Mah. 

All’interno La Giornata in 7 news e Holgado sulla guerra proseguono i Fatti, poi con De Benedetti sulle manovre di Sarkozy e Orbán accanto a Pasquino se i referendum abrogativi «servono a qualcosa?», Cocco sul «dialogo diplomatico fra sordi» Cina-UE

e D’Aprile sul ricatto di Erdogan nella crisi svedese, Ricciardi sul caro gasolio che dopo il grano e i fertilizzanti ora in Italia manda in crisi i marittimi, Merlo sul referendum di domenica per l’abolizione della legge Severino, Tizian & Trocchia ancora sulla ’ndrangheta «e la campagna leghista nel Lazio di Durigon», per finire con un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi a Rosy Bindi.

Passarelli al ritorno su Domani dopo 2 mesi sul voto di protesta sfruttato ora da Meloni apre le Analisi, poi con 3 lettere (senza risposte) e Seghezzi sull’accordo UE per il salario minimo («Per l’Italia non cambia niente»), Gonnelli su «Tutto quello che resta da fare per proteggere i lavoratori con i salari più miseri» e Sciorilli Borrelli da Milano (dov’è corrispondente per il Financial Times) sui temi del suo libro L’età del cambiamento (in corsivo nell’occhiello!) e il vietare i tirocini gratuiti, Giro sulla strada per la pace dal voler tutti sfuggire alla trappola di una guerra lunga e infine Romanelli su «Tra Almirante e l’Amba Aradam le lotte toponomastiche a Roma». 

Tornano anche i 2 artioli in 2 pagine per le Idee, con Piccinini illustrato da Campagna su Kae Tempest e il post-punk inglese (senza trattino sul cartaceo, con trattino sul sito...)

e la curatrice e traduttrice Teresa Lussone sulla storia editoriale (tema per noi sempre intrigante) e la nuova edizione del suo postumo Tempesta in giugno di Irène Némirovsky (con trafiletto ad hoc) segnalata anche da Radio 3. Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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