lunedì 26 settembre 2022

L’Italia ha votato (anche se al 64%), ora al lavoro

265° Domani dell’anno (e 730° di sempre), con editoriale di Maltese sul «già rimpiangere l’Italia di Mario Draghi» e una fotonotizia “cumulativa” illustrata da uno splendido ritratto di Meloni in bianco e nero realizzato dalla sempre bravissima Nardi, con in calce richiami a Castellani, Signorelli e D’Angelo. In manchette come ieri un inguardabile “buco” bianco (ma perché non mettere un richiamo al sito?) e il promo di Scenari: in ultima quello di Politica, gli altri solo sui social e in edicola. 

All’interno «l’Italia sognata da Giorgia Meloni» in 15 punti ben raccolti in 2 pagine da Merlo proseguono i Fatti, poi con La Giornata in 5 infografiche di Teoldi (ieri con un gran lavoro sul sito per rappresentare plasticamente i dati dell’affluenza) più un QR code ai continui aggiornamenti sul sito (che infatti stava benissimo nel “buco” in prima...) e “Il filo di Piero” (mentre Ignazi conduce Prima Pagina su Radio 3 tutta la settimana) con il ritorno di Campagna, Castellani su nomi e idee della «rivoluzione culturale di Meloni» accanto ad Alfredo Roma sui mai così urgenti Stati Uniti d’Europa, padre Lorenzo Prezzi di SettimanaNews su «L’altra campagna di Meloni per cercare alleati nella Chiesa» e per concludere Novelli sulla «morte dello spot politico». 

Morando da Trento sulle mai finite tensioni dei lunghissimi anni Settanta apre le Idee, poi con 3 lettere (senza risposte) e D’Aniello da Berlino sulla spaccatura della Linke tedesca «monito per le sinistre»,

Signorelli su «Uber, Deliveroo e gli altri» («L’èra dei prezzi stracciati è finita»), Annalisa Camilli sull’egoismo ideologico sull’Ucraina e una doppia riga per la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, lo scrittore Luca Ciarroca sul Petrov Day (dall’eroico ufficiale russo che nel 1983 capì e sventò il rischio di una guerra nucleare) e infine il ritorno a regime anche de “La settimana della scienza” curata da Bignami e illustrata da Campagna. Un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Annalia Venezia da Milano ai fondatori di Sunnei (con la didascalia che mette un “di” di troppo...) apre le Idee, poi con Ricci sulle «spire della scrittura» di Thomas Bernhard

e D’Angelo sul «mito ingenuo della natura più bella senza umani». 

Lungo la giornata, oltre al liveblog sulla politica italiana altri spunti

due dirette social per mezz’ora dalla redazione e nostre segnalazioni.

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