martedì 27 settembre 2022

«Resistere, resistere, resistere» (e informarsi bene)

Secondo editoriale-apertura consecutivo del diretòr, su come «Resistere all’onda della destra che può travolgere tutto» dopo i risultati elettorali, e una fotonotizia (bordata di rosso anche se sullo stesso tema, per lo sfondo bianco su bianco che non avrebbe “staccato” abbastanza) su «quanto durerà Meloni» di Damilano, con in calce richiami a Preziosi, Pisauro, Del Sarto. In manchette, opportuno posizionamento del QR code al posto del “buco” bianco che stigmatizzavamo ieri, accanto al promo del supplemento a richiesta Politica (opportunamente corretto con la V maiuscola nel titolo, come nel cartaceo e non nelle prime immagini promozionali...) sempre senza alcun altro supplemento menzionato sul cartaceo (sono tutti relegati ai social). 

All’interno Vassallo con i colleghi Cecilia Biancalana e Moreno Mancosu proseguono i Fatti con la consueta analisi del voto dall’Istituto Cattaneo (diretto da Vassallo stesso),  poi Damilano ragiona su «L’ottovolante dei leader vincenti ed effimeri» negli ultimi 10 anni con un gran ritratto “fiammante” di Meloni da parte della sempre accattivante Nardi, ancora le due colonne del “Forse non tutti sanno che” (che evidentemente proseguono, al contrario di quanto pensavamo) e Imberti sul caso Modena ben chiaro ai locali diretòr-caporedatòr-Cottafavi-Siti («dimostra che con questi collegi il PD non può vincere»), Preziosi sul «PD nato per perdere» ora «tentato da un altro giro di gazebo» e Zini sulle nuove leve campane del M5s, La Giornata in 7 news e De Benedetti sulla «finta normalizzazione» mostrata da Meloni alle destre estreme, il ritorno delle colonne specifiche di approfondimento (di Bracci, Moretti, Merlo, Ricciardi, Zini) su «l’abisso degli scontri diretti»,

Tizian sullo spettro di un nuovo partito dalla base leghista in rivolta e infine Meletti sullo smettere di «parlare di centrodestra e centrosinistra». 

Tarchi sulla fine della Lega populista di Salvini e di quella “moderata” di Giorgetti apre le Analisi,

poi con Pisauro sull’inizio di stagione della flat tax («Se non sarà dannosa sarà comunque inutile») e Penati sulla «doppia tempesta perfetta che attende il prossimo governo», 4 lettere (senza risposta) e Castellani sulla sfida di Meloni di «bilanciare vincolo esterno e mandato popolare», concludendo con Jacopo Scita sull’Iran che reprime i manifestanti e «guarda sempre più a est», nonché la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

La filosofa Anna Maria Lorusso sul cancellare la memoria «meccanismo ideologico» apre le Idee, poi con la traduttrice Linda Del Sarto in una commovente lettera alla poetessa polacca Wisława Szymborska (Nobel per la Letteratura nel 1996)

e infine Batilla sui grandi marchi che «faticano a trovare talenti creativi». 

Clamorosa ultima pagina di Teoldi (mostrata già ieri sera su Twitter) con il colpo d’occhio del voto nel Paese.

Lungo la giornata, altri spunti e nostre segnalazioni.

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