sabato 17 dicembre 2022

“Cibo” natalizio ma non soltanto

Si parte con un deciso editoriale del diretòr sulla campagna anti BCE che «rivela la fragilità del governo», fotonotizia di Russo sul Qatar «prova che Infantino non deve guidare il calcio mondiale» e apertura di Faggionato sul sogno realizzato di Salvini «degli appalti selvaggi», richiami in calce a Meletti, Ferraresi e Insolia, con ancora in manchette il QR code aggiornamenti e il promo abbonamento con tutti i supplementi. 

All’interno sempre doppia La Giornata in 2 mezze pagine esterne “Italia” e “Mondo” (purtroppo con la sottotestatina centrata tra le due colonne, che proprio non si può vedere...) con in mezzo Di Giuseppe sull’avere figli secondo la ministra Roccella e un articolo di Redazione sui nuovi bombardamenti in Ucraina, De Benedetti sui socialisti europei e Tizian su Panzeri 10 anni fa, Holgado sulle ingerenze del Marocco all’Europarlamento (tornato con la maiuscola...) e De Benedetti sul marito di von der Leyen dopo l’inchiesta di Domani, chiudendo con il sempre caustico (anzi, severo ma giusto) Meletti sul «morbo dell’affarismo» a cui è passato la sinistra italiana da Berlinguer (con la celebre intervista a Scalfari nel 1981) a D’Alema (lobbista anziché in pensione). 

Azzollini in fact-checking (improvvisamente su Domani scritto con il trattino...) sugli slogan ministeriali di mini-naja e spiagge libere apre le Analisi accanto ancora a Holgado sulle semi-deserte (di candidati) elezioni tunisine, poi con Russo da Firenze su Infantino a capo della Fifa, 5 lettere (senza risposte, l’ultima è un Diritto di replica dall’Associazione nazionale bus turistici italiani) e Marzano sul caso Rupnik (peraltro non cardinale, com’è scritto nell’articolo...) che dimostra come «nella Chiesa le regole valgono solo per i fedeli», Penati sulla «settimana della scommessa delle banche centrali», concludendo con il caporedatòr Ferraresi sul nuovo Twitter «identico al vecchio Twitter che voleva distruggere» e come «Ma. Fer.» in risposta all’editoriale di Zuolo sulla «scelta ricattatoria fra il partito dei valori e quello degli interessi». 

Il ritorno della rubrica “Faccio cose, vedo gente” ma per Natale (addirittura nel titolo anziché nell’occhiello) di Annalia Venezia apre le Idee, accanto a De Seta sull’architetto Domenico Fontana e 2 pagine d’interviste “classiche” (con le domande in neretto) di Insolia a Ilaria Bernardini e a Ginevra Parrini sugli «abusi in palestra nascosti come in una setta». 

Allegato a richiesta per un mese da oggi a 2,50 euro (con copertina e illustrazioni di Eleonora Castagna e richiami in prima a Martini, Niola, Paglialunga), il 7° supplemento Cibo da 20 pagine — che per la consueta follia burocratica della distribuzione che dopo il primo numero l’ha fatto ripartire da 1 viene indicato come n.6... — curato da Sonia Ricci con un editoriale in prima pagina sul «Natale indigesto». 

All’interno articoli tutti inediti (ognuno con brevi trafiletti biografici degli autori), con un’apertura di Bazzi prima del sommario a sinistra e la scheda biografica dell’illustratore (che firma come ormai tradizionale 8 disegni più la cover e l’autoritratto, a cui si aggiungono i soliti 3 di Campagna, sempre privo di biografia...), Martini, Baresani, Santucci, il vino a Natale di Cossater da Perugia e Fabio Pracchia da Lucca, Ferlan, Holgado, Niola, Maria Tornielli, ancora Ricci, Biagiarelli da Milano e “C’è del fumo in cucina” di Grandi, Fulvio Paglialunga, quindi le rubriche “Parola al fotografo” Di Lorenzo, “Non è più il pane di una volta” di Montagnoli, “Vino sul divano” di Cossater e la sempre brillante pagina “Ius cibi” sui cibi etnici con segnalazioni di Cervigni da Milano, Puglisi da Roma e Signoroni da Torino. 

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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