mercoledì 28 giugno 2023

1000° “Domani”, l’inizio della quarta cifra

Il millesimo Domani dall’esordio – un primo risultato importante, peccato senza più il fondatòr... – inizia con l’editoriale di Pasquino sul regime di Putin, una fotonotizia (rossobordata) di De Luca sulla Wagner, l’apertura di Ricciardi sulle agognate nomine del Commissario per l’alluvione e del governatore di Bankitalia, poi richiami in calce a Preziosi, Formigli e D’Angelo, manchette di QR code aggiornamenti e inserzione Fondazione TOG

All’interno Vergine da Milano prosegue i Fatti continuando l’inchiesta sugli oligarchi accanto a Giro su Meloni verso Washington, poi De Luca sullo zar che «si libera dei suoi soldati migliori» e Peloso su Zuppi a Mosca, La Giornata con l’incongrua mezza pagina “Mondo” esterna (senza filetto e qualcosa ci dice preannuncio disomogeneo dall’altra...) accanto a Cocco su cosa pensa la Cina del “cuoco di Putin”, Da Rold da Milano sul de-risking (in corsivo nel titolo!) dell’Occidente in fuga e Muzio da Milano sull’audio che inguaia ancor più Trump, poi la mezza pagina esterna “Italia” sotto la testatina Fatti (purtroppo con la permanenza di quell’orrido filetto, e pure bello grosso...) a fianco di Preziosi sul «Molise non esiste» nel PD muto sulla sconfitta alle regionali, Iannaccone sulla prova di fuga del governo da Santanchè e il MES accanto a un’intervento di Zanda (fulmineo ex consigliere del CdA di Domani, anche stavolta non segnalato...) sulla riflessione non più rimandabile nel PD, chiudendo con Trocchia sulla «cricca a caccia di consensi» del PD calabrese sotto inchiesta e Tizian (con “Roma” rimasto in neretto...) su Schlein che deve eliminare «anche i cacicchi della Calabria»

D’Aprile (anche lei con “Roma” rimasto in neretto...) apre le Analisi sulle rotte dei migranti già discriminate dall’IA (scritta ancora all’inglese AI ma stavolta con la I maiuscola...) accanto a Testa su «Libertà di fede e nuovi diritti non sono sempre in conflitto» in risposta al recente videomessaggio di Meloni, poi 4 lettere (senza risposte) e Formigli sulla testimonianza in tribunale con Saviano (e Murgia) per la querela di Meloni, Taddei da Milano sul freno all’inflazione che possono mettere le aziende e Balassone sulla «finta riscossa della Rai» con «Nei palinsesti l’usato insicuro», Attanasio sulla «terza via dell’Africa nel nome di grano e cereali»

e Assael sulla crisi russa vista da Israele,

per finire con un estratto (anche se non è specificato...) da Il genere preso sul serio della sociologa Raewyn Connell. 

Tornano i 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con D’Angelo sulla mostra di foto “L’Italia è un desiderio” alle Scuderie del Quirinale e Caterina Orsenigo da Milano (citata anche da Radio 3) sugli archetipi delle fiabe che cambiano.

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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