Dopo esser tornato a Omnibus per discutere di attualità e aver omaggiato in un tweet i colleghi de Il Sole 24 Ore per la loro reazione alla censura dell’intervista a Carlo De Benedetti segnalata a Lilli Gruber la sera prima, stamattina il diretòr ha inviato una nuova newsletter dedicata questa volta alla catastrofe climatica e al punto più sottovalutato della questione: il fatto che non si può tornare indietro, e con proporzioni allarmanti («una tonnellata di metano svanisce nell’arco di un decennio, una tonnellata di CO2 resiste per secoli»).
L’occasione è in particolare ancora una volta propizia per spiegare come sarà Domani: «il nostro giornale sarà la mascherina scomoda da indossare quando ancora non vi sembra necessario. Vi racconteremo la catastrofe climatica in un modo che non vi piacerà, perché la tratteremo come un problema immediato, urgente quanto altri che oggi sono in cima all’agenda della politica tipo il lavoro, la cassa integrazione, le tasse. È l’unico modo sensato di affrontare questo problema che abbiamo ignorato troppo a lungo».
Intanto in edicola Italia Oggi fa il punto sulla carta stampata che “seduce il web”, per lo sbarco in edicola di supplementi cartacei a Linkiesta e Wired, scrivendo in chiusura che Domani «verrà declinato con un formato broadsheet» (vale a dire il classico “lenzuolo” da 43 x 59 cm e dintorni, in cui in Italia ancora escono Il Sole 24 Ore e Il Foglio tra i pochi altri), aggiungendo subito dopo: «La tiratura stimata è sopra le 70 mila copie» e, come abbiamo raccontato nel nostro reportage esclusivo della prima riunione su Zoom con oltre 150 fra gli abbonati Fondatori, «lungo lo sfoglio di lettura, l’ipotesi di ripartizione degli argomenti prevede sostanzialmente una suddivisione delle pagine in tre macro-aree: Fatti, Analisi e Idee».
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