martedì 23 giugno 2020

Stati Generali, censura e attese del Domani

Ieri la settimana è iniziata con una nuova newsletter del diretòr sulla conclusione degli Stati Generali, ma soprattutto con il ritorno di Carlo De Benedetti a Otto e mezzo per parlare di Domani.

Collegato con Lilli Gruber, l’Ingegnere ha raccontato di aver rilasciato un’intervista a Il Sole 24 Ore sulla sua nuova avventura editoriale che, dopo la newsletter di Stefano Feltri su Carlo Bonomi, ha visto il quotidiano di Confindustria decidere di non pubblicarla. Un autogol di dimensioni ciclopiche per il quotidiano in carta color salmone, giustamente cavalcato dall’editore intervistato per ribadire come il suo nuovo giornale – che come noto dopo la fase di start-up passerà la proprietà a una Fondazione «guidata da personalità del mondo della cultura, del sociale e del giornalismo internazionale» – si distinguerà nettamente da tutti gli altri nella storia del nostro Paese. Ospite in studio anche Antonio Padellaro, che ha chiosato: «Una voce in più nel panorama dell’informazione ben venga... e poi volevo far notare una cosa: che il nuovo direttore Stefano Feltri è stato con noi fin dall’inizio della fondazione e quindi Il Fatto Quotidiano è una ottima scuola di giornalismo».

Terminata la puntata, l’account Twitter di Domani ha scritto «Stasera ci state scrivendo in tanti, nei messaggi privati, qui, su Facebook e su Instagram, soprattutto per sostenerci», rinviando al sito che raccoglie le newsletter: facile intuire che molti hanno scoperto o voluto approfondire i dettagli per saperne di più sul nuovo quotidiano in preparazione (anche il nostro account si è visto aumentare di decine di follower nel giro di un’ora). Commenti e apprezzamenti sono proseguiti anche oggi: qui sotto il colonnino che sintetizza la vicenda sul Fatto:

Stamattina è poi arrivata un’altra newsletter, dove fra l’altro il diretòr scrive: «Mai come in questo momento è stata importante una informazione precisa e capace di andare oltre gli schemi consolidati. Perché una lettura superficiale della crisi può spingere a investire miliardi dove non servono e a lasciare scoperte le fasce più deboli, quelle che invece meritano la maggiore tutela».

Come ribadito nella prima riunione su Zoom con oltre 150 fra gli abbonati Fondatori (qui il nostro reportage esclusivo), il nuovo giornale avrà in particolare 4 aree di approfondimento: Ambiente, Salute, Lavoro e Disuguaglianze. Motivi in più per aspettare il Domani...

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