lunedì 2 novembre 2020

49 (non i milioni della Lega, ma i Domani cartacei)

Torna dopo oltre due settimane un editoriale di Melloni sulle scuole, affiancato da una più consueta apertura di Preziosi su governo e regioni: molto bella la foto e l’inquadratura di Conte (presente in una decina di prime pagine, ormai).

All’interno De Luca fa il punto su «cosa è andato storto nel gestire la seconda ondata», accanto a un perfido (ma sacrosanto) Meletti sulla differenza politico-letteraria fra Speranza e Churchill. Poi tocca alle 6 news de La Settimana e a Merlo tocca seguire il (non) dialogo tra governo e opposizione, seguita ancora da Preziosi che racconta e incontra il prof precario che insegnava anche dall’ospedale e (nominato Cavaliere da Mattarella) ora partecipa al concorso: un’altra storia italiana che a Hollywood sarebbe già un film e invece noi derubrichiamo con un’alzata di spalle ammesso lo scopriamo. Quindi Francesco Dradi prosegue la sua inchiesta votata dagli abbonati a luglio e finanziata dai lettori ad agosto: stavolta l’aspetto (curioso, ma non banale) indagato è la ricerca dei funghi che con il Gps è stato stravolto e «minaccia il bene comune dei boschi» (con la minuscola, nessun gossip sui renziani).

Le Analisi partono con 3 lettere (senza risposte), fra cui quella chilometrica del presidente del Telefono Azzurro che occupa tutta la seconda colonna: «Chiudere le scuole è una minaccia alla salute». Accanto, una lapidaria Mara Morini: «Anche i russi sono rimasti delusi dal primo mandato di Donald Trump» (e speriamo sia anche l’ultimo, come per Carter e Bush padre) e per la prima volta un articolo non firmato: un’intervista allo storico americano Allan Lichtman, pubblicata ieri in inglese da Persuasion a cura dello staff e rititolata «È il modo di governare che decide le elezioni. Per questo vincerà Biden». A seguire, Antonio Fiori ragiona su «Cosa copiare dalla Corea del Sud» (spoiler: «Test, molti dati e precauzioni») e per finire uno dei nostri appuntamenti preferiti, la pagina di Bignami illustrata da Campagna:

La sezione Idee inizia con ampi stralci de La casa dalle finestre sempre accese di Anna Folli per Neri Pozza sulla giovinezza «avida e inquieta» del “primo critico letterario del Novecento” Giacomo Debenedetti, prosegue con un gran recupero nella cultura occidentale da parte di Ginevra Lamberti, vale a dire la morte (splendidamente resa da Nardi):

finché chiude l’esordio di Viola Di Grado sul nuovo memoir Non morire di Anne Boyer. 

In giornata, un post su Instagram segnala il ciclo di articoli “Zona franca” del misterioso Patrizio Bati iniziato sul Domani cartaceo dell’altro ieri, in serata rilanciato da Twitter

e sul suo account Instagram, Campagna ci va giù ancora più pesante:

mentre dal web arrivano sempre nuovi spunti:

compreso l’avvicendamento societario:

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