mercoledì 23 dicembre 2020

Cento volte “Domani”, ed è solo l’inizio

Centesimo Domani cartaceo, che significa quasi 1600 pagine con reportage, commenti e inchieste (comprese quelle “partecipate” del lunedì, votate dagli abbonati e finanziate anche dai lettori), oltre 1000 notizie e 500 lettere pubblicate, più di 200 illustrazioni e vignette, almeno 150 infografiche del data editor Filippo Teoldi... un bel carico di lavoro (in periodo di crisi, con tanto di pandemia), a cui si aggiunge il sito (che in realtà ovviamente viene prima, digital first) completo di fotogallery, filmati esclusivi, podcast in preparazione, articoli e commenti inediti, più altre novità che s’intuisce bollono in pentola.

Sulla carta si inizia con un editoriale del caporedatòr Ferraresi sul vaccino ai politici in favore di camera («non è un privilegio ma un dovere») di spalla accanto all’ennesima lettura ragionata di Azzollini sulla «grande confusione di Natale» che nasce «dai Dpcm alle Faq», che anche per un Paese che ne viste di ogni come l’Italia diventa sempre più surreale. Foto di due operatrici sanitarie a tema natalizio, come sempre appropriate ma purtroppo anche stavolta dall’impatto minimale. 

All’interno La Giornata in 7 brevine e il punto di Preziosi sul governo aprono i Fatti, in cui Di Giuseppe approfondisce il vaccino ai politica («negli Usa è una garanzia, in Italia un’onta») e Maccaferri la variante britannica del virus. Martini torna su Alitalia e Pasquino sul Recovery plan («ha bisogno dei burocrati»), poi Teoldi presenta in un trafiletto con occhiello «Altri bollettini» una bella pagina di analisi dati con l’esordio di Francesco Tedeschi e Merlo segue «La tentazione di Maresca che dall’antimafia sogna di fare il sindaco di Napoli», chiudendo la sezione con un profilo di Taormina che dopo gli opposti estremismi di FI e M5s ora «si butta a destra». 

4 lettere (senza risposte, compreso il Renzi grafomane) e un nuovo appello di Giovannini sul piano Next Generation EU schiudono le Analisi, con il diretòr che ragiona sulla perizia inedita dei famigliari delle vittime del ponte Morandi («abbattuto da cinquant’anni di incuria») e Franco Bruni su indebitamento, Bce e «quell’azzardo morale che gli aiuti UE cercano di evitare» (con infografica di Teoldi), sopra una nuova riga della mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. Tornano anche Grieco su Cuba dove «è la chiesa a ricordare al regime cos’è un popolo» e chiude Andrea Daniele Signorelli su Zoom in Cina:

Apertura delle Idee con l’esordio di Icaro Selli sulle pubblicità da sempre «festival dell’ovvio» e testimonianza di Eva Ferri «Sull’ultimo volo da Londra dispersi in un’odissea di moduli», poi sacrosanta indignazione di Ronchetti sulle pseudoscienze accolte nelle università

e chiusura di Tagliaferri sul movimento spontaneo #FreeBritney che pare aver scosso anche «la reginetta del pop in catene». 

In giornata, diverse segnalazioni dal web

più le nostre e un’iniziativa celebrativa sui social, dove ogni giornalista di Domani segnala un proprio articolo “preferito” uscito in questi tre mesi: ma anche un piccolo referendum, su quale delle 39 prime pagine scelte dalla redazione preferiscono i lettori: non siamo riusciti a capire se sono possibili voti multipli dallo stesso device o se la “scientificità” dell’operazione è salvaguardata (ovviamente ci auguriamo di sì, anche se c’è in palio soltanto la curiosità), ma naturalmente abbiamo votato anche noi

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