giovedì 17 dicembre 2020

Il nostro 200° post in 7 mesi esatti su “Domani”

Apriamo questo 200° post del nostro blog – iniziato giusto 7 mesi fa: se ci fossimo organizzati, la coincidenza non ci sarebbe riuscita – segnalando con piacere un nuovo editoriale di Ignazi (sempre brillante, in taglio alto) sulla «crisi di governo virtuale» (come al solito il titolo dice già tutto) e apertura sacrosanta di Lamberti sulle «Migliaia di morti oscurati dalle polemiche sul Natale», su cui «fare lo sforzo di immaginare gli individui dietro i numeri è tanto faticoso quanto necessario» (e, incredibile ma vero, in nessuna conferenza stampa governativa se n’è mai fatto cenno). Foto quanto mai funerea, ancora una volta appropriata e rispettosa ma che in edicola e nelle rassegne stampa proprio si fatica a notare: per di più, sul cartaceo s’impastano ancor più i toni di colore (c’è da dire che con l’impostazione di Domani è più complicato trovarne una che vada bene, ma speriamo presto in scelte più d’impatto, magari approfittando del centesimo numero in uscita l’antevigilia di Natale). Dopo il dibattito di ieri sera speravamo già di vedere (al posto delle previsioni del tempo, come ha detto ridendo il diretòr) il “contatore” dei 60 giorni al Recovery Plan proposto da Enrico Giovannini, ma sarà forse per domani.

All’interno i Fatti partono con La Giornata in 7 news e il ritorno di De Luca per il punto sul virus, poi Gonnelli racconta una storia interessante nell’ospedale di Pisa su «Il medico che apre ai pazienti la suarianimazione Covid», poi De Benedetti ci aggiorna su Regeni e Preziosi sul governo (accanto a un’altra pubblicità giudiziaria sotto forma di Avviso al pubblico su un metanodotto, stavolta tra Ravenna e Mestre: non molto dissimile al primissimo caso su Domani il 15 ottobre), Tizian sull’inchiesta nella magistatura calabrese e infine De Monte sul 17enne somalo Said (morto a Catania dopo lo sbarco dalla nave quarantena Azzurra) e Riformato sulla parità di genere nel Recovery Plan dopo l’inutile polemica della Lega.

Le Analisi si aprono sulla destra con un altro approfondimento opportuno di Mario Giro, su «L’eterno sogno di un’alleanza economica tra Italia e Francia», a cui seguono 5 lettere (senza risposte, con una posta anche su Instagram) e un commento di Bragantini su «l’assurda trincea del governo contro Vivendi» (e una perfetta foto questa sì d’impatto, ancorché repellente, con Barbara D’Urso e Silvio Berlusconi: ma in prima è obiettivamente più difficile), quindi un gran pezzo di Giada Messetti sul riconoscimento facciale in Cina e Cotroneo sulla corsa all’oro «che tormenta il corpo ferito dell’Amazzonia» (sovrastando una nuova riga della mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni). L’esordio del sociologo Carlo Trigilia dà modo di approfondire come «Le democrazie hanno modi diversi per mitigare le disuguaglianze del Covid», così come quello della biologa Laura Palermo il confronto con la pandemia del 1918. Chiude in un certo modo la sezione il più grande disegno di Costantini mai apparso finora su Domani:

Le Idee si aprono con un articolo a metà tra il dibattito, la recensione e l’intervista di Rielli su Luca Bizzarri, dal suo podcast anche su YouTube (a volte per più di due ore, ma in questo caso poco più di una), a cui segue Coppola con eloquente illustrazione di Campagna sulla frase del già dimissionario presidente di Confindustria Marche,

l’esordio dell’artista Silvia Segnalini sulla Brexit nell’arte e il “solito” reportage brillante di Annalia Venezia da Milano in zona gialla. 

Durante la giornata, dal web arrivano nuove segnalazioni:

In serata, nuova diretta su Facebook, Twitter e YouTube con Max Cavallari & Chiara Colangelo, autori di una delle inchieste votate dagli abbonati e finanziata dai lettori di Domani presto in uscita (domani alle 17 e alle 18 altri due dibattiti sulle altre due scelte su Zoom lo scorso 27 novembre) sulla pandemia nelle fabbriche, insieme a Meletti e Sebastiano Calleri della Cgil nazionale,

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