domenica 30 maggio 2021

Segnali di speranza per una nuova politica culturale?

Un anno fa esatto, il diretòr ringraziava i primissimi iscritti alla newsletter iniziale di Domani, 24 ore dopo lo svelamento della testata in tv: noi ne parlammo nel quinto post di questo blog

Oggi il diretòr ripercorre nell’editoriale l’ascesa della destra da gennaio a oggi nonostante Salvini (segnatevelo, controlleremo a Natale se e quanto si verificherà l’ultima parte del ragionamento) e nell’apertura Azzollini riassume l’impostazione su PNRR e riforme, con perfetta foto di Draghi in mascherina che cammina pensieroso e finalmente una manchette esterna alla redazione dopo oltre 3 settimane (Skira il 7 maggio, e ancor prima il Fai il 18 aprile), sul 5x1000 a Emergency. 

All’interno le 7 brevine per La Giornata accanto a Fierro su «Napoli e Calabria elezioni a specchio del caos a sinistra» aprono i Fatti, con Tornago da Verona sulla «Lega sempre più nera» che promuove un neofascista al comune e Cotugno (ormai con l’occhiello abituale “Areale” della sua newsletter) sui «segnali di speranza climatica sul territorio», poi lo sblocco dei licenziamenti che spaventa mezza Italia nella rubrica di Risso “Il cannocchiale - La politica e la società spiegate attraverso i dati” (con il «raccontate» sparito di nuovo, ma ormai chissene) e una colonna ristretta di Holgado sui legali degli arrestati per la funivia di Mottarone. Bolzoni su «La doppia lingua di Montante» vede un’altra foto “riciclata” (probabilmente non ce ne sono molte, e vabbè) dallo scorso 11 aprile,

per finire con una nuova doppia pagina di De Luca con spettacolari infografiche di Teoldi:

4 lettere (senza risposte) e il ricordo di Carla Fracci affidato al musicista Federico Costa (che giustamente rilancia chiedendo una nuova politica culturale) danno il via alle Analisi, con un nuovo approfondimento di Cocco sulla Cina che si prepara al “delisting”da Wall Street, il debutto da Varese di Fabio Simonelli sul responso della morte di Mark Pavelich nell’hockey su ghiaccio (altro esempio di come Domani non ha remore a parlare di sport, seppur in maniera laterale) concludendo con la gran citazione de «Il giorno della marmotta della Rai in cui tutto è destinato a ripetersi» di Fulvio Fiammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio. 

L’editor Cottafavi della cultura di Domani apre «di persona personalmente» la sezione Idee, con un insolito (ma apprezzato e opportuno) ragionamento sulla classifica di vendita dei libri,

accanto a una colonna ancor più insolita a firma La Redazione sulle polemiche nate dall’articolo di De Luca di ieri (a dire il vero non soltanto nel «pubblico di Twitter», che peraltro ci sembra un termine appena meno incongruo del famigerato «popolo della Rete»...) a proposito della proposta di FdI sulle foibe equiparabili alla Shoah (che gli ebrei preferiscono al termine Olocausto). Quindi Maderna sulle opere di Jimmie Durham alla Biennale di Venezia e il collezionista Giuseppe Iannaccone su «L’impegno sociale di collezionare arte» (che condividiamo molto), chiudendo con una bella intervista di Cuperlo a Marino Sinibaldi (con trafiletto biografico) ritratto da Costantini.

In ultima pagina, torna il promo illustrato da Campagna dell’abbonamento in abbinata cartaceo e digitale con borsa in omaggio, con l’aggiunta dell’asterisco «fino a esaurimento scorte» come probabile segno del successo dell’iniziativa. 

Lungo la giornata, non mancano gli spunti interessanti:

con alcuni dettagli svelati dal primo SMM di Domani e le nostre solite notazioni feticistiche:

In tarda serata, Trocchia torna a Non è l’arena su la7 (qui la puntata integrale):

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