mercoledì 15 settembre 2021

Un anno di “Domani”, con “DopoDomani” (e auguri!)

14° Domani cartaceo da 32 pagine stavolta a 1,20 euro («un piccolo ritocco dopo un anno di prezzo promozionale» dati i costi di produzione), con la presenza di fatto gratuita del supplemento DopoDomani stampato in abbinata obbligatoria al centro (e pagine in numeri romani), per la prima volta di mercoledì data la ricorrenza del quotidiano: è infatti il 360° numero di carta nel 1° compleanno di attività per sito e giornale, celebrato dall’editoriale del diretòr che traccia un primo bilancio sulla «scommessa di Domani sul giornalismo» e spiega il piccolo «ritocco» in edicola da 1 a 1,20 euro e una fotonotizia come nei lunedì, sull’ombra della ’ndrangheta sulla Lega (e Salvini che, punto sul vivo, ovviamente reagisce già in giornata). In manchette ancora un inserzionista esterno (sempre Grimaldi Lines: ed era dall’1-2 aprile che non se ne vedevano due giorni di seguito). 

All’interno la cover story è firmata dalla coppia d’assi Fittipaldi & Tizian (che come segnala un terzino di pubblicità lunedì sera a Milano ha ricevuto Il Premiolino) e s’incentra sui verbali dei boss della ’ndrangheta che vota Lega, con trafiletto sulla foto di Salvini che abbraccia il sindaco citato nell’intercettazione di un padrino. Seguono le 7 brevine per La Giornata e Preziosi sugli «ex Pci tendenza Lega» che vogliono Torino svoltare a destra, Di Giuseppe sul «Conte senza portafoglio», De Luca su 18 selezionati dal progetto “Ti Candido” di cui scrisse a giugno 

accanto a un altro suo articolo sull’escamotage degli pseudonimi nelle liste elettorali, concludendo con Merlo (citata anche dal podcast “Morning” de Il Post) sullo Spid «arma segreta dei referendum» e Ricciardi sul rilancio di metano e nucleare da parte di Salvini. 

4 lettere (avviate da una richiesta di rettifica, a cui risponde puntuale Faggionato) e il ritorno dopo giusto 5 mesi del medico giornalista Casadio sui numeri dell’utilità del green pass «spiegati a Cacciari e Barbero» aprono le Analisi, con – dopo l’inserto di cui parliamo poco più sotto – De Benedetti sul discorso di von der Leyen sullo stato dell’Unione,

Grieco dal Vaticano sul Papa da Orbán «portavoce dell’unità dell’Unione europea» e Annicchino sullo scomodare la Provvidenza «per incensare Draghi», Giro sulle «prime elezioni ambientali in Norvegia con il petrolio al centro», Cuperlo sull’«agenda diversa da quella del governo Draghi» che serve al PD, per finire con Russo da Firenze sul “sistema Nigeria” dello Spezia a processo («Ma Volpi si salva»).

Caso rarissimo, un solo articolo da 2 pagine riempie la sezione Idee, con Casciani che torna dopo due mesi, sul «Salone del Mobile in formato ridotto» che «mostra un paradosso italiano». 

Al centro del giornale il nuovo DopoDomani cartaceo (13° dei 18 finora; abbiamo ricordato i primi 15 in questo post), con copertina fotografica (ripresa dalla prima pagina del 30 giugno con un fotogramma dal famigerato video della “violenza di stato” nel carcere di Santa Maria Capua Vetere) che in realtà è una sorta di prima pagina come al lunedì, con la fotonotizia in alto e in taglio basso un editoriale qui del vicedirettò Fittipaldi sul «giornalismo d’inchiesta e la democrazia in crisi» che spiega il senso dell’inserto e del lavoro quotidiano. 

All’interno due pagine di Trocchia riassumono «Impunità e silenzi a un anno dal racconto del pestaggio» con il disegno-simbolo di Costantini in prima su Domani del 28 settembre 2020 e la prima pagina tutta nera del 1° luglio scorso, a cui seguono a tutta pagina altre 13 “prime” significative in questo primo anno, che mostrano le grandi inchieste del giornale: dalla primissima che vivisezionammo insieme a quelle dopo a quella del 6 settembre sul sindaco di Venezia

In giornata, tanti i messaggi di ringraziamento e auguri su Twitter:

finché il diretòr torna a Otto e mezzo su la7

naturalmente, noi compresi: auguri e... domani (anzi, già stasera per gli abbonati) si ricomincia!

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