venerdì 4 marzo 2022

Arte, politica e guerra (più il bis di “Scenari”)

Salgono tensione e nervosismo, ma si cerca di tenere come giusto e doveroso i nervi saldi (e va detto che tra web e cartaceo in questi giorni Domani sta facendo un lavoro eccellente). 

In prima pagina ancora richiami in alto sotto la testata, a De Benedetti su Putin, Signorelli sulla disinformazione, Piccinini su Kanye West, poi editoriale del diretòr sull’obiettivo della pace «non fare meglio la guerra» e apertura di Risso (con grafici di Teoldi) sugli italiani che «temono il conflitto e non vogliono mandare aiuti militari. Nessun riferimento (ed è incredibile, seppur anche oggi ci pensa l’ultima pagina a mostrarne copertina e riferimenti) alla ristampa aggiornata del primo numero di Scenari, che sta in edicola una settimana (prima di tornare con il numero 2 venerdì 18 marzo). In manchette torna Emergency (e questo è molto meno incredibile, purtroppo o per fortuna). 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca sulla guerra con il “Bollettino di guerra” firmato «DMD», poi De Benedetti su Putin «sempre più aggressivo con Kiev e indebolito a Mosca», Preziosi sul «Non c’è pace fra i pacifisti» e Olga Bibus da Milano sulla natìa Kherson ora occupata, Rampoldi sulla guerra già oltreconfine «dalla Libia all’Egitto» e Lerner su Israele mediatore («Teme ricadute su Siria e nucleare»), Tizian sugli italiani sedotti da Putin e Faieta da Milano sulle nuove accuse dei commercialisti della Lega,

Faggionato sullla vergogna del catasto “difeso” contro Draghi dal centrodestra, Martini sul vecchio dilemma del «vendere o tenere Rai Way», chiudendo con Trocchia sulla donna indagata ieri per la strage milanese del 1993 e come «Ne. Tro.» sulla mafia foggiana che spara anche ai bambini

4 lettere (senza risposte) e l’esordio del giurista Riccardo Labianco sul trasferimento di armi fanno partire le Analisi,

poi Signorelli su «Come funziona la macchina della disinformazione di Putin»,

Almagisti & Graziano sulla democrazia liberale («Che cos’è? La risposta si trova sul territorio»), finendo con Russo da Firenze sulla crisi del calcio italiano «fra debiti e disinteresse della politica»

Capuccio sul non perdersi «nella zona grigia fra arte e politica» dà il via alle Idee, accanto a Rapisardi da Torino sul Museo del cinema aperto solo ai russi anti Putin (sì, avete letto bene)

e infine Piccinini sul genio di Kanye West (sì, avete letto bene anche questo) che «vaga nella sua Babele interiore».

Allegato a richiesta per una settimana da oggi a 1,30 euro (seppur con i soliti problemi distributivi italiani) è tornato in versione aggiornata il primo numero di Scenari, letteralmente “esploso in mano” per l’attacco di Putin e la popolarità di Fabbri da 10 giorni in radio e tv (nel nostro piccolo, noi stessi abbiamo sperimentato oltre 70 nuovi follower su Twitter nello stesso periodo). 

Oltre a una nuova copertina (e a una gerenza come “Speciale DopoDomani” per non creare problemi di numerazione) con la banda rossa «Nuova edizione aggiornata» ecco quindi 2 nuovi articoli in apertura di Fabbri (con mappa di Mazzali ovviamente aggiornata) e di Ilari, slittando i primi 10 dell’edizione originale uscita in abbinata obbligatoria come inserto lo scorso venerdì e quindi “depennando” gli ultimi due, con una nuova bella foto a tutta pagina nell’ultima: un “confezionamento” editoriale a metà tra giornale e rivista che amiamo molto (peraltro comprensibile, essendo prevista una periodicità mensile... sempre che il tutto esaurito non spinga a intensificare le uscite, magari in alcuni periodi). 

Lungo la giornata, oltre al consueto liveblog sull’Ucraina e alla “maratona Fabbri”, altri spunti

e nostre segnalazioni.

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