sabato 14 maggio 2022

80 giorni di guerra, pausa liveblog

Consueti richiami ormai stabilmente sotto alla testata (per trovarli in calce dobbiamo tornare al 9 aprile, un secondo sabato consecutivo fra l’altro), a Fittipaldi & Tizian, Merlo e Venezia, editoriale del diretòr su Draghi per la pace in alternativa al “metodo USA” e apertura di Da Rold da Milano su Orbán che «offre la scusa per non usare l’arma dell’embargo contro Putin». In manchette il promo con QR code del podcast del diretòr “Appunti” (oggi con Edoardo Ferrario, che – spoiler! – collaborerà al nuovo supplemento mensile Finzioni in edicola da sabato 21 in pieno Salone del Libro, probabilmente curato da Cottafavi, da sempre editor della cultura a Domani) e in ultima pagina la segnalazione del supplemento a richiesta Scenari (20 pagine in edicola da ieri come ogni venerdì per una settimana). 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca sul disgelo fra i ministri della Difesa russo e statunitense con “Bollettino di guerra” da «DMD» proseguono i Fatti, poi con Ricciardi sugli acquisti in rubli pretesi da Putin e Pirozzi sulla linea di Draghi cambiata «perché è cambiato il conflitto», Pugliese sui rischi non considerati degli scandinavi nella Nato

e un altro trafiletto firmato «DMD», ancora Ricciardi sulla mancanza di neon ucraino e la crisi dei semiconduttori accanto a Felice sul convegno del ministro Carfagna «che non basta per rimettere il Sud in agenda»,

il prosieguo dell’inchiesta di Fittipaldi & Tizian sull’ex socio di D’Alema, Merlo sulle elezioni comunali di Parma e Preziosi sul congresso di Demos (acronimo improprio di Democrazia solidale) e per finire ancora Merlo con infografica di Teoldi sul report della Commissione d’inchiesta sul femminicidio («La violenza domestica è invisibile anche in tribunale»). 

Penati su Tim, Atlantia e Generali che «indicano il crepuscolo di Piazza Affari» apre le Analisi, poi con 3 lettere e Tizian sul presidente lombardo Fontana innocente nonostante conti svizzeri e conflitto di interessi (nonché le bugie autosmentite più volte), Follini (non più segnalato come «ex politico» ma «ex segretario Udc») sul «Romanizzare i “barbari” del M5s non era un’operazione da fare in fretta» e Marzano sull’insufficienza di trovare il colpevole «per risolvere i veri problemi delle nostre organizzazioni» chiudendo con Zanchini di Legambiente sul vergognoso addio alle gare per le spiagge.

Un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Venezia a Dario Faini in arte Dardust, Piccinini sull’Ucraina all’Eurovision «divisa fra kitsch e politica musicale» e in cocnlusione “Cose da maschi” di Giammei illustrato da Falzone. 

Lungo la giornata, altri spunti

e nostre segnalazioni.

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