martedì 14 giugno 2022

The Day After, non proprio le solite macerie

Richiami a Imberti, Tarchi e Tagliaferri, più inevitabile prima pagina monotematica con l’editoriale del diretòr sul voto (che in realtà si “mangia” oltre metà giornale) con «due buone notizie» e l’apertura di Preziosi sul crollo di Lega e M5s. In manchette il promo con QR del podcast del diretòr “Appunti” (ancora in pausa), ancora senza segnalazioni cartacee dei supplementi mensili a richiesta Finzioni (32 pagine) e DopoDomani a fumetti (16 pagine), ma solo del settimanale Scenari (20 pagine) in ultima pagina.

All’interno La Giornata in 7 news con Sebastiani sul dialogo Russia-Vaticano e “Il bollettino di guerra” della Redazione proseguono i Fatti, poi con il ritorno delle colonne specifiche sui “risultati dei leader” (stavolta a firma Di Giuseppe, ancora il diretòr, Imberti, Merlo, di nuovo Preziosi e Ricci), Merlo su Verona e l’ex candidato Sansa su Genova, again Imberti sui referendum (“Gli slogan e la realtà”, bell’occhiello) e «Giu. Me.» (che di fatto replica – anzi, triplica – la sua tripletta dello scorso 10 giugno) sulla riforma della giustizia, Bolzoni sul ritorno ai «vecchi padroni» a Palermo e Trocchia sull’ennesima brutta figura della ministra Lamorgese, Cuperlo sull’agenda Mélenchon che «può essere una guida per il centrosinistra» e ancora Ricci con la sua rubrica “Domani a Palazzo”, De Benedetti (dopo 2 pagine affacciate di un inserzione Tim come su molti giornali) sull’exploit a sinistra che spaventa Macron e potrebbe aiutare Le Pen

e come «F.D.B.» un’intervista “classica” (con le domande in neretto) a Marion Aubry che presiede il gruppo della sinistra in Europa, concludendo con Tarchi definitivo su Macron: «avrà la maggioranza degli eletti con la minoranza degli elettori»

2 lettere (di Walter Siti e Franco Astengo, senza risposte) e Pisauro sulla semplice ricetta per costruire uno scudo anti spread del «mantenere gli impegni presi» avviano le Analisi, chiuse poi con Cocco sulla «strategia da Guerra fredda» degli Stati Uniti contro l’espansione cinese

e Muzio da Milano sull’accordo per le armi in USA «così fragile che non può incidere». 

Balassone sulla Rete che si sta frantumando (citata anche a Radio 3) apre le Idee

sopra la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, che si conclude con Tagliaferri su Il Giardino degli aranci di un Dario Voltolini «in stato di grazia» sull’essere «tutti vampiri alla ricerca dei nostri desideri».

Lungo la giornata, oltre al ritorno del liveblog sull’Ucraina altri spunti

e nostre segnalazioni.

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